Corriere della Sera (Milano)

DA MONTESSORI A DON MAZZI I SOGNI (POSSIBILI) PER LA SCUOLA

- gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, ho letto e riletto la lettera di don Antonio Mazzi e la sua risposta sulla scuola da rifare e mi è venuto da sorridere. La scuola di cui lui parla esiste già, si chiama scuola Montessori ed è stata inventata da Maria Montessori 100 anni fa. Ovviamente, siccome il suo motto era «educare alla libertà», nell’Italia fascista non ebbe molto successo e si preferì il metodo Gentile e Maria Montessori fece proseliti in Usa e altrove. Ancora oggi il metodo Montessori è del tutto ignorato (e per nulla sostenuto) in Italia, mentre personaggi come Steve Jobs e Bill Gates hanno spesso parlato dell’importanza dell’educazione montessori­ana nella loro crescita. Fa tristezza pensare che per una volta che un’italiana inventa qualcosa di geniale venga dimenticat­a proprio nel suo Paese dove la scuola, come giustament­e dice don Mazzi, educa a tutto tranne che alla libertà. Claudio Livolsi

La disgregazi­one della scuola italiana (siamo fra gli ultimi in Europa) passa anche attraverso proposte come quella di don Mazzi. Se l’autore avesse fatto qualche anno da metalmecca­nico o in catena di montaggio o piastrelli­sta a cottimo o avesse vissuto con lo stipendio di un poliziotto, magari con moglie e due figli a carico, cercando di dar loro, con l’esempio e le parole, una educazione basata sul senso di responsabi­lità, del dovere e del rispetto e del discernime­nto fra bene e male, ebbene una lettera così non l’avrebbe mai scritta. Alessandro Marchioli

Caro Livolsi, caro Marchioli,

torno volentieri sull’argomento per un’informazio­ne ai lettori. C’è già qualcuno a Milano che si è rimboccato le maniche per rendere possibile il progetto di scuola di vita immaginato da don Antonio Mazzi: lo ha trovato convincent­e e coinvolgen­te al punto di mettere a disposizio­ne una sede già pronta. Vedremo come finirà, ma ci auguriamo bene, al contrario del pessimismo cosmico di qualcuno (e lei Marchioli un po’ esagera): se non c’è un po di follia, insegna Steve Jobs, non si fa niente di innovativo. Il nostro dovere, faccio mie le parole di Maria Montessori, giustament­e ricordata, è gettare un raggio di luce sul futuro cercando, con l’esperienza, di creare nuove capacità in bambini e giovani. Poi è giusto dire che non ci dovrebbe essere una scuola pubblica con insegnanti delusi e precari. E che tante esperienze belle ci sono. Auguri a don Mazzi e agli altri concreti sognatori.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy