Toto, 40 anni al servizio del rock
La band statunitense stasera al Forum con un album che celebra la lunga carriera
Hanno definito la loro musica «west coast sound», ossia un soft rock abbellito da arrangiamenti pregevoli e appena ambrato da venature hard: un suono perfetto per compiacere le radio americane e le classifiche di vendita. Infatti, questa formula li accompagna, tra alti e bassi, lungo un percorso pieno di successi, iniziato a Los Angeles nel 1978, con 17 album e 35 milioni di copie vendute. Tra cambi di line up e reunion, i Toto stasera approdano al Forum di Assago (via Di Vittorio
6, ore 21. Biglietti da e 39) con il «40 Trips Around the Sun World Tour».
Un live che celebra i 40 anni di carriera di una band la cui grandezza sembra risiedere anche nel talento dei singoli componenti, ognuno dotato di un background da turnista di lusso negli studi di registrazione o sui palchi al servizio di altri artisti, con collaborazioni distribuite in 5 mila album (e un totale di mezzo miliardo di dischi venduti), compreso il più venduto in assoluto, «Thriller» di Michael Jackson, e in particolare la delicata «Human nature», scritta, suonata e arrangiata tutta da loro. In questo tour la band californiana, formata oggi da Steve Lukather, David Paich, Steve Porcaro, Simon Philips, Joseph Williams e Nathan East, propone «40 Trips Around the Sun», un’antologia del gruppo che a cavallo fra anni 70 e 80 spopolava con hit planetarie come «Africa», «Hold the Line», «I Won’t Hold you Back» e «Rosanna». Un greatest hits con tre inediti, «Alone», «Struck By Lightning», «Spanish Sea», brani scritti o rifiniti dopo «Toto XIV» del 2015, e pezzi storici in versione rimasterizzata.
Grazie alla scoperta di alcune tracce non finite, interpretate dal batterista Jeff Porcaro, scomparso nel 1992, e da suo fratello, il bassista Mike Porcaro, mancato nel 2015, la band ha ricordato anche i due compagni. «Abbiamo voluto riportare alla luce il materiale con Jeff e Mike registrato durante l’era 1981-1984 — ha sottolineato il chitarrista e arrangiatore storico Steve Lukather — e Sony ha trovato un’intera raccolta di cose che avevamo ormai dimenticato».