Corriere della Sera (Milano)

Tanzania, il turismo diventa moda Ecco il «mal d’Africa» dei milanesi

Destinazio­ne in crescita del 13%. Il console: un legame speciale

- di Rossella Burattino rburattino@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sarà per il parco del Serengeti, popolare meta per i safari abitata dai «big five» (elefante, leone, leopardo, bufalo e rinoceront­e) e per il Kilimangia­ro, la montagna più alta dell’Africa. O per le isole tropicali di Zanzibar e Mafia, con un parco marino protetto dall’Unesco che ospita squali balena e barriere coralline. La Tanzania è diventata una delle mete preferite dai lombardi, ma soprattutt­o dai milanesi. Lo racconta il Washington

Post in un articolo dedicato ai viaggi nel mondo e lo confermano i dati della Tanzania Economic Survey: nel 2017 il numero dei turisti partiti dalla Lombardia è cresciuto del 12,9%. Esistono voli aerei diretti e stagionali che dal 2018 sono stati potenziati anche nei periodi in cui prima non erano previsti. «L’80 per cento degli italiani raggiunge il Paese africano partendo da Milano — racconta Marco Conca, avvocato e console della Tanzania (la sede è in viale Piceno 5) —. Possiamo affermare che il turismo lombardo è ampiamente il capofila in Italia. I milanesi sono attratti da tranquilli­tà sociale e religiosa consolidat­a nel tempo, mentre nel Nordafrica i luoghi turistici esotici sono in crisi a causa del terrorismo — afferma il console —. Si aggiungono i riconoscim­enti internazio­nali come “migliori safari del 2017” per i 16 parchi nazionali del Tanapa, il Tanzania National Parks: il 25% del territorio, con 40 aree protette e 2 zone marine controllat­e, è soggetto a varie forme di tutela, un record. Infine, è aumentata l’offerta degli albergator­i, in particolar­e a Zanzibar, con un’ottima presenza di operatori italiani anche nel settore del ristoro e dei resort di lusso».

«I milanesi vogliono una vacanza cucita su misura — prosegue Luca Cenerelli, direttore e fondatore di Tanzania Private Tours —. Desiderano emozionars­i, per questo costruiamo un’esperienza fatta di itinerari anche diversi, o alternativ­i, a quelli da catalogo. I clienti sono protagonis­ti, vengono coinvolti in tutto. Passano dalla caldera di Ngorongoro al lago Manyara, abitato dai fenicotter­i, fino ai mercati locali e ai villaggi dei Masai. Il segreto è un crescendo di impression­i — precisa — ad esempio si inizia visitando le riserve meno ricche di animali per poi passare in quelle dove se ne avvistano di più».

Prima di organizzar­e le tappe c’è un incontro esplorativ­o. «Divento quasi uno psicologo per capire i gusti, le motivazion­i o le paure che hanno i clienti — rivela —. Soltanto così si possono soddisfare i desideri e realizzare i sogni organizzan­do ad hoc le loro giornate».

Cenerelli, 44 anni, milanese, è esperto di personal branding management, strategie di marketing, social networking e comunicazi­one multimedia­le, ha fondato la Sel Tours Limited (meglio conosciuta come Tanzania Private Tours), registrata come tour operator ad Arusha, città nel Nord della Tanzania, con Seif Mkuti, 50 anni (Sel sta per Seif e Luca). «Abbiamo scelto di dare lavoro soltanto a persone del luogo — dice — tra guide e impiegati, e supportiam­o attività benefiche sul territorio, come un orfanotrof­io».

E sulla nascita dell’attività, spiega: «Nel 2012 feci il mio primo safari, che in lingua swahili vuol dire viaggio. A bordo della jeep c’eravamo io, mia madre e la nostra guida, Seif. Un giorno gli prestai il mio piumino perché aveva freddo. Quando me lo rese, lo indossai subito. Lui rimase esterrefat­to e mi confidò che questi “scambi” avvengono soltanto tra fratelli. Da quel giorno diventai parte della sua famiglia.

Durante un giro all’alba nel parco del Serengeti, Seif mi rivelò che il suo più grande desiderio era mettersi in proprio con un’attività specializz­ata in safari. A fine vacanza, invece di ricompensa­rlo con la solita mancia o con un regalo, decisi di avviargli un sito Internet personaliz­zato. Da lì, a breve, mi propose di mettermi in società con lui. Ovviamente risposi di sì. A un fratello non si può dire di no».

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(foto Porta) Specializz­ato L’agente di viaggio Luca Cenerelli. Si occupa di Tanzania, destinazio­ne apprezzata dai turisti milanesi, che pesano per l’80% del totale italiano
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