Parkour, acrobazie e assenza di gravità La nuova frontiera dei turisti per gioco
Dallo snowboard sul polistirolo alle acrobazie urbane stile Matrix Boom di turisti in città per gioco
Acrobazie urbane, di tutti i tipi. Attirano a Milano i «turisti per gioco», e la tendenza cresce. Il brivido di un tuffo dall’alto, dello snowboard su tappeti elastici e distese di polistirolo. E ancora il parkour, i campi di paintball e softair, l’«azzeratore di gravità» inaugurato ad aprile a due passi da Expo. Avventure e divertimento, tra selfie e scongiuri.
Il cilindro di cristallo è alto 20 metri. Alla base il paracadutista aspetta il suo turno tra selfie e scongiuri: poi si butta e rimane lì. Sospeso a mezz’aria. Un soffio a 370 chilometri orari lo spinge in su, come una foglia. Nel capannone di Pero precipitare da 4.500 metri di quota costa 59 euro a testa, e ha il sapore di un’esperimento in vitro. È l’ultima meraviglia del turismo delle esperienze, che in realtà è praticato soprattutto da milanesi, ma attira in città migliaia di visitatori l’anno. Dalle palestre di parkour e snowboard al chiuso ai campi di paint-ball e softair, fino allo «azzeratore di gravità» inaugurato ad aprile a due passi da Expo, «il più grande d’Europa e unico in Italia» secondo la
réclame. In coda per il biglietto dietro ai veterani semi-professionisti, arrivati in tempi non sospetti, oggi ci sono frotte di famiglie da tutto l’hinterland, e le comitive di teenager «vengono perfino da Napoli e dalla Svizzera».
Parola dei (pochi) imprenditori in mano a cui il settore — spiegano — è «cresciuto esponenzialmente» negli ultimi anni. Andrea Poffe è stato tra i primi. Ex broker 37enne, alle spalle una carriera a Wall Street piantata in asso nel 2012 per la sua passione da ragazzo: gli sport invernali. «Ero stanco della finanza e ho deciso di provare» racconta circondato da snowboard di gomma e neve sintetica dentro un altro capannone, in via Valvassori Peroni. Lo urbanskiing è l’allenamento premontagna in palestra, negli Usa; qui, più un surrogato della montagna stessa, per tratà scorrere un weekend «bianco» in città. Agli snowboarder urbani, che saltano su tappeti elastici e distese di polistirolo, si sono aggiunti con il tempo gli appassionati di arrampicata metropolitana, il parkour. «Quando abbiamo iniziato era un passatempo di nicchia, per pochi. Poi complici i social network si è creato un effetto emulazione», che a settembre ha inaugurato una struttura più grande (stesso nome: ZeroGravity) per far fronte «alla richiesta crescente da parte dell’utenza comune». Da un’indagine interna, spiega, è emerso che su 40mila visitatori nel 2017 «circa la metà venivano da Milano e hinterland mentre il resto è arrivato da fuori, Lombardia, Veneto e tutto il centro-nord».
Che la sfida alla gravità sia ormai un’attrazione, nella cit- verticale, non stupisce. Oltre al simulatore di caduta libera AeroGravity-Fastweb di Pero, alternativa ai più costosi lanci con paracadute — da 120 euro a persona, a Vercelli e Reggio Emilia i centri più vicini — non mancano i giri in elicottero dello skyline milanese, a prezzi quasi low-cost (249 euro su Groupon) ma altrettanto di moda sono le attività «orizzontali».
Daniele Carbone ha trasformato nel 2009 un terreno agricolo a Merate nel primo campo amatoriale di paintball. «Eravamo un gruppetto di appassionati, con un hobby strano e sconosciuto ai più» racconta. Oggi gestiscono un
franchising (Apokas) con sedi anche a Paderno Dugnano e Rogoredo: qui in un palazzo di uffici a sei piani, abbandonato fino al 2015, squadre di tiratori celebrano addii al celibato e feste aziendali fronteggiandosi a colpi di armi caricate a vernice. Esistono anche varianti al laser, o con proiettili di plastica (softair), per un totale di una decina di strutture. «L’offerta si è ampliata ma per la maggior parte degli utenti rimangono attività una
tantum». Anche in questo caso, i turisti dell’esperienza sono «in buona parte milanesi» ma «fanno anche 30-40 chilometri per raggiungerci» conclude Carbone. «Arrivano da tutta la Lombardia».