Corriere della Sera (Milano)

L’opera di Paladino: «Un muro d’arte sopra alle rovine»

Lo scultore racconta la genesi del suo lavoro

- di Francesca Bonazzoli

Ho pensato di utilizzare le pietre e i frammenti trovati in loco come facevano i longobardi

«Mi aggiravo fra le rovine, i sassi e i muri diroccati lasciati dai precedenti abitanti del Palazzo Citterio nel giardino che lo collega alla Pinacoteca di Brera. L’idea mi è venuta lì, guardando l’enorme cumulo di macerie. Avrei costruito un “muro longobardo”, fatto di pezzi di pietre e frammenti di recupero trovati in loco, così come i longobardi tiravano su le loro mura. Ho pensato che fossimo nel luogo ideale per citare la grande radice longobarda di Milano».

Mimmo Paladino, artista italiano celebrato in tutto il mondo, conosce bene l’architettu­ra longobarda perché è originario di Paduli, in provincia di Benevento, l’ultimo ducato sopravviss­uto fra tutti quelli fondati dalla popolazion­e germanica che nell’alto Medio Evo invase l’Italia spingendos­i fino al Sud. E i richiami longobardi portano anche alla vicina Brescia, che da un anno sta celebrando Paladino con una mostra al museo di Santa Giulia e un percorso di grandi installazi­oni disseminat­e nell’intera città, dal Parco archeologi­co a piazza della Vittoria al Duomo Vecchio fino alla Stazione ferroviari­a.

Com’è nata l’idea di inserire un’opera d’arte?

«Credo che ci fosse la necessità di pensare a un segno della contempora­neità in questo giardino e quando ho proposto il muro longobardo la sovrintend­ente si è mostrata subito entusiasta».

Non ha avuto paura che avesse un impatto troppo forte?

«Non penso mai a occupare uno spazio in modo prepotente. Al contrario, lavoro nello spazio con qualcosa che possa sottolinea­rlo. Qui l’idea di appoggiarm­i al muro confinante con la proprietà di Bulgari mi sembrava la soluzione più consona al mio modo di operare. L’intenzione è far attraversa­re lo sguardo nella zona confinante, senza recinti».

Ci racconti come è avvenuta la costruzion­e del muretto.

«Io avevo naturalmen­te un progetto, ma la sua esecuzione è stata lasciata anche alla casualità delle pietre che venivano raccolte. Materialme­nte se ne sono occupati dei bravissimi muratori pugliesi, quindi con una grande tradizione artigiana di muri a secco. Nei buchi e nelle nicchie irregolari che si sono create fra una pietra e l’altra saranno collocati piccoli frammenti scultorei di teste, cavalli, vasi, capitelli, in bronzo o mosaico. Un po’ per scelta estetica, un po’ per la sua composizio­ne struttural­e, col tempo al muro si aggiungera­nno altri frammenti».

Qualcuno potrebbe obiettarle che questa «estetica del frammento» confligge con la contempora­neità

«Ma quella in cui viviamo non è un’età monolitica, di certezze. La nostra è piuttosto un’epoca di frammenti. E qui a Brera siamo in un luogo di memorie antiche e botaniche, tuttora vive. Questo muro non è una citazione nostalgica, ma l’espression­e di come il passato possa essere ispiratore del presente, e quindi sempre vivo e contempora­neo».

Bulgari si è detto subito entusiasta: parteciper­à all’intervento?

«Sì, le pietre del muro non ci sono costate nulla, erano già lì; le fusioni in bronzo e i mosaici saranno invece pagati da lui e l’inseriment­o di figure si estenderà anche sul suo lato. Una bella collaboraz­ione fra vicini».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Gli interni Una delle sale adibite a museo. Sopra la scala di nuova realizzazi­one, sotto gli stucchi restaurati
Gli interni Una delle sale adibite a museo. Sopra la scala di nuova realizzazi­one, sotto gli stucchi restaurati
 ??  ?? Rendering Il «muro longobardo» come sarà: arricchito da cavalli, vasi, teste in bronzo e mosaico
Rendering Il «muro longobardo» come sarà: arricchito da cavalli, vasi, teste in bronzo e mosaico

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy