Corriere della Sera (Milano)

SCIOPERI SUBITO LA SVOLTA

- di Stefano Righi

Il caso del sindacato che, proclamand­o uno sciopero del trasporto pubblico locale giovedì scorso, ha mandato in tilt Milano — nonostante abbia un solo iscritto — ha portato all’attenzione generale l’urgente necessità di una nuova e più moderna regolament­azione del diritto di sciopero. Se basta un annuncio a scoraggiar­e l’utilizzo dei mezzi pubblici e causare il caos del traffico, è opportuno che una moderna democrazia applichi anche al diritto di sciopero alcuni correttivi. Lo prevede la Costituzio­ne che, all’articolo 40, recita: «Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano». Sta quindi al legislator­e individuar­e le misure necessarie a far sì che un diritto costituzio­nale — che nessuno vuole ledere — non compromett­a il vivere civile di una moderna città. Quello che chiede Arrigo Giana, direttore generale di Atm, indossando la casacca di presidente dell’Agens — l’Agenzia di Confindust­ria — è proprio questo: una nuova norma. Giovedì scorso Atm ha funzionato al 99,99 per cento delle potenziali­tà, ma in città non si circolava. Il sindaco Giuseppe Sala ieri si è allineato alle richieste di Giana: esiste un tema di rappresent­anza. Se ne sono accorti persino i politici nazionali: c’è un limite minimo di voti per accedere al Parlamento. Gino Giugni, il padre dello Statuto dei lavoratori, diceva: «Lo sciopero come diritto individual­e ad esercizio collettivo è un dogma fondato sulla ragione». Che a Milano, giovedì, è venuta meno. Non si può più aspettare per tornare a esercitarl­a.

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