«Non servono riserve indiane Dobbiamo sfidare di più gli uomini»
Carmela Rozza,ex assessore alla sicurezza in Comune, ha raccolto 4.282 preferenze nelle liste del Pd. Perché solo 18 elette su 80 consiglieri regionali?
«Non è con le riserve indiane che si risolve il tema della rappresentanza di genere. Dopodiché il tema è profondissimo: le donne devono lanciare la sfida per contendere il potere agli uomini. Si sono fatti più passi avanti nella società che in politica».
È il fallimento del sistema della doppia preferenza di genere che avrebbe dovuto favorire l’elezione di più donne?
«La vera questione è l’uso che si fa degli strumenti. Prendiamo il caso di Gelmini in Comune che aveva fatto ticket con una serie di candidati uomini per concentrare il voto su di sé. Un conto quindi se usi gli strumenti per ampliare la competitività della lista, un altro se lo utilizzi per concentrare consensi su poche persone. Faccio un altro esempio che riguarda il parlamento. Noi del Pd avevamo diverse donne candidate in più collegi alla Camera come al Senato. È chiaro che quelle donne erano a garanzia degli uomini che stavano dietro di loro in lista e che si sono usate le candidature multiple per produrre il risultato politico che si voleva. Il punto vero è quindi mettere in campo più competizione con gli uomini e, se possibile, meno tra noi».
Le donne elette a sinistra sono addirittura meno della media generale. Stupita?
«Non mi sorprende, a dire il vero. Di femminismo nei partiti politici ne ho sempre visto pochino. Nemmeno tra i Radicali. E nel Pd?
«Le donne gli spazi se li sono sempre conquistati. Anche nei propri partiti». Sarà un motivo in più per richiedere il ruolo di capogruppo?
«Sono una new entry in Regione. Il capogruppo del Pd sarà qualcuno al secondo mandato».
Il ritardo
La società è più avanti dei politici, qui vedo poche femministe
I ruoli
Il capogruppo sarà qualcuno al secondo mandato Io sono una debuttante