Delpini e Guzzetti «Un’emergenza la povertà minorile»
La Caritas: allarme rom
Provocare fa bene perché aiuta a fare del bene. Ne sono convinti l’arcivescovo Mario Delpini e il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, che ne hanno discusso ieri durante la visita del capo della chiesa ambrosiana alla sede della Fondazione filantropica, «senza la quale tante cose non si sarebbero potute fare». A proposito delle iniziative di beneficienza, l’arcivescovo ha suggerito tre parole chiave: «Territorio, non in senso campanilistico ma per realismo, per agire dove abiti e dove conosci i problemi»; «Attivare, cioè non solo tappare buchi e fare elemosina, ma favorire una convergenza di risorse»; quindi «provocare, cioè sfidare i problemi, mettere in discussione le posizioni acquisite, noi per esempio non siamo d’accordo che aumenti la disuguaglianza e che sparisca la classe media». E a proposito di provocazione, Guzzetti ritorna sulla battaglia contro la povertà minorile ingaggiata dalla Fondazione Cariplo: «La gente stenta a credere che a Milano esistano 13 mila bambini poveri e invece sono persino in aumento, ma noi vogliamo provare a debellare questa piaga e stiamo raccogliendo tanti contributi». E rilancia la raccolta fondi che verrà proposta in occasione del derby Milan-Inter.
Intanto, la Caritas segnala un’altra realtà drammatica: a Milano ci sono circa 2.700 rom che vivono in 134 insediamenti lungo canali, ferrovie e fiumi. Sono nascosti, ma le loro condizioni sono precarie se non pericolose per loro. «Servono progetti mirati, continuativi e incentrati sulla dignità delle persone — dice il direttore della Caritas Luciano Gualzetti — i rom non sono marziani: vanno trattati alla stregua di qualsiasi altro migrante».