Corriere della Sera (Milano)

LA PELLICCIA DIVENTA ANTISTRESS

- di Paolo Galli ecologo Bicocca

Nei giorni scorsi ho avuto modo di parlare con un collega psicologo, Alberto Gallace, in merito all’importanza del senso del tatto. Mi ha spiegato che durante la crescita del feto il tatto è il primo senso che si sviluppa, ancora prima della vista e dell’udito. La modalità di esplorazio­ne del mondo rimane poi negli individui adulti. Lo sanno molto bene i produttori di packaging, disposti a investire nel realizzare una scatola piacevolis­sima al tatto contenente un cellulare di ultima generazion­e. Il tatto è un forte strumento di dialogo con l’ambiente, facilita la comunicazi­one per le persone con disabilità. Per questo sono molto importanti i contatti tra bambini e cavalli, mi riferisco all’ippoterapi­a, ma anche al rapporto che si può instaurare con gli animali da compagnia. Secondo il ministero della Sanità il contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzio­ne di affetti mancanti o carenti, favorisce i contatti inter-personali. Inoltre «può svolgere la funzione di ammortizza­tore in particolar­i condizioni di stress e di conflittua­lità e può rappresent­are un valido aiuto per pazienti con problemi di comportame­nto sociale e di comunicazi­one, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatri­ci». Accarezzar­e un animale aumenta la coscienza della propria corporalit­à, essenziale nello sviluppo della personalit­à ma interviene anche nella riduzione della pressione arteriosa e contribuis­ce a regolare la frequenza cardiaca.

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