LA PELLICCIA DIVENTA ANTISTRESS
Nei giorni scorsi ho avuto modo di parlare con un collega psicologo, Alberto Gallace, in merito all’importanza del senso del tatto. Mi ha spiegato che durante la crescita del feto il tatto è il primo senso che si sviluppa, ancora prima della vista e dell’udito. La modalità di esplorazione del mondo rimane poi negli individui adulti. Lo sanno molto bene i produttori di packaging, disposti a investire nel realizzare una scatola piacevolissima al tatto contenente un cellulare di ultima generazione. Il tatto è un forte strumento di dialogo con l’ambiente, facilita la comunicazione per le persone con disabilità. Per questo sono molto importanti i contatti tra bambini e cavalli, mi riferisco all’ippoterapia, ma anche al rapporto che si può instaurare con gli animali da compagnia. Secondo il ministero della Sanità il contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, favorisce i contatti inter-personali. Inoltre «può svolgere la funzione di ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità e può rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale e per pazienti psichiatrici». Accarezzare un animale aumenta la coscienza della propria corporalità, essenziale nello sviluppo della personalità ma interviene anche nella riduzione della pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.