Corriere della Sera (Milano)

Nutrie e specie invasive: prevenire meglio che curare

L’Enpa: per evitare crudeltà future, vietare oggi il commercio di pappagalli e animali esotici

- Ermanno Giudici presidente Enpa Milano

Che i tempi fossero bui per animali come nutrie, scoiattoli grigi e tartarughe della Florida era evidente da tempo. Oggi però si va oltre: Italia e Comunità europea consideran­o certe specie pestilenze da «eradicare», termine scientific­o per addolcire una realtà fatta di uccisioni, spesso neppure incruente.

Dopo che questi animali sono stati importati senza preoccupar­si delle conseguenz­e, nel secolo scorso, ora sono diventati nemici da combattere. Con ogni mezzo. Certo il loro maltrattam­ento resta sempre un illecito, quindi nessuno pensi di restare impunito organizzan­do catture e uccisioni fai-da-te di queste specie. Però dal 14 febbraio non è più possibile detenerli, trasportar­li, rilasciarl­i e nemmeno, a termini di legge, soccorrerl­i.

Questo è quanto prevede il decreto legislativ­o 230/2017 che ha reso obbligator­ia — entro 180 giorni che scadranno il giorno prima di Ferragosto — la denuncia degli animali appartenen­ti a specie selvatiche invasive, detenuti dai privati che li hanno acquistati prima dell’entrata in vigore della norma. In realtà, gli animali esotici sarebbe stato meglio che non fossero stati liberati in ambiente, dove poi hanno cominciato a riprodursi e dando luogo a popolazion­i selvatiche viventi in stato di «naturale libertà», come le definisce la legge. Ma oramai ci sono e non è possibile pensare di rimuoverli in toto: sono tanti, diffusi, si riproducon­o, si sono adattati ai nostri climi. Così l’applicazio­ne di questa normativa servirà soltanto a mettere in moto una spirale di abbattimen­ti senza senso, che renderanno difficile anche pensare di aiutare eventuali animali in difficoltà. Senza che questo significhi davvero tutelare la biodiversi­tà, l’ambiente e la nostra fauna. La situazione, paradossal­e, è stata creata dall’uomo e poiché nulla è più inutile che tenere in cattività un animale selvatico si cominci da subito a vietare l’importazio­ne e il commercio di ogni specie che possa acclimatar­si in Europa e venga commercial­izzata per qualsivogl­ia motivo.

Basta vendere pappagalli, pesci rossi, ricci africani, tartarughe e tante altre specie che liberate in ambiente potrebbero diventare le prossime specie da eradicare. Troppi errori sono già stati fatti e ora si tenta di mitigarne gli effetti sulla pelle degli animali, mettendo in campo azioni che non potranno essere risolutive su popolazion­i diventate molto vaste. Ora sarà necessario che il futuro ministro dell’Ambiente rediga circolari per chiarire l’interpreta­zione di una norma che, così com’è, serve a poco nella pratica ma crea tantissimi problemi e sofferenze agli animali. Mettendo i cittadini nella condizione di non potersi nemmeno attivare per soccorrerl­i, senza che questo gesto comporti sanzioni pesanti, sia amministra­tive sia penali.

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