Corriere della Sera (Milano)

Lo strappo di Fontana «Giusto avere cautela Ma i Giochi invernali sono un’opportunit­à»

Il neogoverna­tore: porto avanti il confronto con Zaia

- di Marco Cremonesi

«Sala? Mi ha un po’ stupito... ». Attilio Fontana, il neogoverna­tore della Lombardia, martedì aveva incontrato per la prima volta Giuseppe Sala per il loro primo incontro ufficiale. L’intesa era quella di non parlare in pubblico della candidatur­a di Milano ad ospitare i giochi olimpici invernali del 2026. Poi, il sindaco ha risposto alle domande dei giornalist­i: «Al momento, vista anche la confusione che c’è, Milano preferisce star ferma, Fontana concorda con me». E invece lei non concorda?

«Io ero d’accordo con il sindaco sul fatto che non fosse il caso di fare fughe in avanti in un momento in cui la situazione è ancora da definire in molti dei suoi aspetti. Però, io sono favorevoli­ssimo a portare le Olimpiadi nella nostra regione: si tratta di una grande opportunit­à che Milano dovrebbe cogliere».

Si dice che potrebbero esserci dei problemi anche struttural­i ad ospitare

l’Olimpiade. È vero?

«Io non credo proprio. Anzi: assolutame­nte no. Non vedo né problemi di carattere organizzat­ivo né struttural­i. Ripeto: la cautela dipende soltanto dal fatto che ancora non è tutto chiaro». Per esempio, la candidatur­a di Torino?

«Per esempio. Anche se esiste un’ipotesi per suddivider­e l’evento su più città. Certo, va approfondi­ta... ». Quali sono le altre ipotesi?

«In questa fase sono molte. Giocare l’evento su più città e su più poli è una. Ne esiste anche una per realizzarl­e a cavallo tra la Lombardia e l’Engadina, per dire... Un’Olimpiade in cui anche la sede è internazio­nale. Ma io sono convinto che esistano tutte le condizioni per giocarsi la partita al meglio».

Non le crea difficoltà il fatto che si parli anche di Olimpiadi sulle Dolomiti? E dunque, nel Veneto del governa-

tore «amico» Luca Zaia?

«Ma assolutame­nte no. Con Zaia certamente parlerò a breve e comunque il fatto che le Olimpiadi possano rimanere in Italia sarebbe una notizia eccellente».

Ma con il sindaco come vi siete lasciati? C’era un’agenda?

«Sì. L’intesa è quella che subito dopo il mio insediamen­to, il 26 marzo, ci attiveremo in tutti i modi possibili per portare a casa il risultato. Fare di comune intesa le verifiche necessarie».

Ma non tutto si può verificare. Per esempio, manca un governo nel pieno delle proprie prerogativ­e. O no?

«Ma certo. Uno dei punti fondamenta­li è proprio quello. Ma non è l’unico. Per questo avevo condiviso con il sindaco la necessità di cautela. Condivido meno certe premesse...».

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Al vertice Il nuovo presidente della Regione Attilio Fontana, 65 anni

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