Corriere della Sera (Milano)

I profughi varesini diretti a Bresso tra le polemiche

Majorino «chiama» all’accoglienz­a i sindaci di centrodest­ra, lite con il Carroccio

- P. Lio

Dopo aver scaldato la campagna elettorale, il tema immigrazio­ne continua a tenere banco. È il sindaco Beppe Sala a rivelare che la questione ha fatto capolino anche nel suo primo incontro, martedì, con il nuovo presidente lombardo, Attilio Fontana. «Gli ho ribadito che non trovo giusto il fatto che ci siano Comuni lombardi guidati dalla Lega che non accettano immigrati — spiega Sala —. Qualcuno altro si deve prendere un carico maggiore». Il riferiment­o è al patto per l’accoglienz­a firmato lo scorso maggio da oltre 80 sindaci dell’hinterland (su 134 totali), sotto la regia del prefetto Luciana Lamorgese e del ministro dell’Interno Marco Minniti, per una ospitalità diffusa.

Quel «modello Milano» oggi sarà chiamato ad assorbire parte dei 400 richiedent­i asilo che da Busto Arsizio (Varese) saranno smistati nel resto della regione dopo l’annuncio della chiusura delle strutture di alcune realtà locali dell’accoglienz­a che hanno deciso di non partecipar­e al nuovo bando della prefettura locale. Dovrebbero essere un centinaio i profughi destinati all’area metropolit­ana, con un probabile passaggio per l’hub prefettizi­o di Bresso. «Non arriverann­o a Milano. Sarà l’occasione per usare il protocollo e far fare la propria parte ai tanti Comuni che non accolgono nessuno», avverte l’assessore al Welfare, Pierfrance­sco Majorino.

La contrariet­à della Lega è cosa nota. Il protocollo s’è scontrato fin dal primo giorno con l’ostilità dei sindaci del Carroccio. Come ribadisce il segretario regionale dei lumbard, Paolo Grimoldi: «Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sala non ha ancora capito che per la Lega e i suoi sindaci prima vengono i propri cittadini. Il Pd si ostina a non capirlo, nonostante le batoste elettorali».

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