Corriere della Sera (Milano)

La «grana» trasporti nelle trattative per la giunta

- Andrea Senesi

Sette assessori alla Lega, cinque a Forza Italia, uno o due a Fratelli d’Italia, uno (forse) ai centristi di Nci, più una sorpresa dell’ultimo minuto. Lo schema è pronto, la formazione quasi, mancano solo i ruoli, ovvero le deleghe, da distribuir­e. Attilio Fontana vuole chiudere la partita entro la fine della prossima settimana. Nella Lega le poche incertezze sono legate alle quote rosa. Praticamen­te già definita la squadra dei cinque uomini destinati a entrare in giunta: Stefano Bruno Galli (Autonomia), Massimo Sertori (Montagna), Davide Caparini (Bilancio), Stefano Bolognini (Sicurezza) , Fabio Rolfi (deleghe da definire). Potrebbero invece essere due le leghiste chiamate tra i banchi dell’esecutivo. A giocarsi la nomination l’ex parlamenta­re Giovanna Bianchi Clerici, l’assessore maroniano alla Cultura Cristina Cappellini, la pavese Silvia Piani e la bergamasca Elena Poma. In Forza Italia la squadra prevede i nomi di Fabrizio Sala (vicepresid­enza), Giulio Gallera (confermato alla Sanità), Alessandro Mattinzoli e Silvia Sardone (Istruzione). Un’altra donna nella giunta Fontana potrebbe essere l’ex parlamenta­re Elena Centemero. Per Fratelli d’Italia entrerà Viviana Beccalossi e forse un secondo assessore. Anche i centristi di Nci chiedono un posto al sole. In lizza ci sono due ex. Mauro Parolini assessore al Commercio uscente e Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale e ai tempi di Formigoni assessore ai trasporti. La chiave potrebbe essere proprio qui: Cattaneo, che ha mancato la rielezione, potrebbe esser ripescato a Palazzo Lombardia per occuparsi della delicatiss­ima questione trasporti. Un assessorat­o pesante ma paradossal­mente poco ambito: troppe le «grane», dai treni dei pendolari alle autostrade da completare. Una casella, raccontano infine dal Pirellone, è da tenere libera per eventuali sorprese dell’ultimo minuto: un tecnico, magari da insediare alla Cultura, di stretta fiducia del neopreside­nte. Un’ultima consideraz­ione: quello per la formazione della giunta potrebbe essere solo il primo tempo della partita, perché subito dopo si aprirà il valzer delle società regionali. La maggioranz­a intende dare un segnale di discontinu­ità rispetto a certe scelte di Maroni. Tradotto: i partiti del centrodest­ra, dopo il trionfo del 4 marzo, vogliono contare di più nei cda.

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