Corriere della Sera (Milano)

OSPEDALI AD ALTO LIVELLO MA TEMPI D’ATTESA ESAGERATI

- Giangiacom­o Schiavi gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, ieri sono andato a prenotare al Cup di Luino (Varese) un’ecografia per una sospetta ernia inguinale. Prima data? Ottobre. Sbaglio o delle condizioni in cui verte la Sanità si è parlato poco in campagna elettorale? Andrea Zanello

Mia moglie ha avuto gravi problemi e ha dovuto sottoporsi ad un complesso intervento chirurgico. Dopo aver consultato alcuni ospedali, ci siamo affidati alle cure del Dipartimen­to di Chirurgia-Urologia del Policlinic­o. Struttura pubblica davvero eccellente. Tommaso Rongone

La tanto decantata sanità milanese e lombarda mi ha spinto a fare reclami a destra e a manca. Sono andato all’Istituto Gaetano Pini per prenotare una visita fisiatrica e mi davano appuntamen­to dopo 4 mesi. Al Galeazzi me lo hanno fissato a pochi giorni di distanza. Poi sono tornato al Pini per gli ultrasuoni ma non hanno accettato la prescrizio­ne dell’altro ospedale. Così sono andato a pagamento al Centro diagnostic­o di viale Monza. Richiesta di spiegazion­i e risposta dei dipendenti: non sappiamo cosa dire… Marco Cavallo

Ho tre richieste per visite oculistich­e urgenti. I tempi: giugno al San Gerardo di Monza e settembre a Niguarda. Queste le prime possibilit­à. Anna Maria Bruscolini

Cari lettori,

un’inchiesta di Simona Ravizza sul Corriere ha reso evidenti le disfunzion­i di un sistema sanitario che oscilla tra tempi d’attesa esagerati e prestazion­i di alto livello. Non c’è equilibrio e le mail di protesta o apprezzame­nto lo dimostrano. Aumenta, dice il Censis, la spesa sanitaria privata e cresce chi rinuncia alle cure, perché non se le può permettere. C’è poi l’affanno del settore pubblico, ingigantit­o da una burocrazia esagerata mentre diminuisco­no medici e infermieri: per ridurre l’attesa bisognereb­be lavorare di più, assumere personale, avere spazi per più pazienti, non chiudere le sale operatorie al pomeriggio. Alzare il budget invece di tagliarlo. Bisognereb­be poi che i medici non facessero concorrenz­a all’ospedale che li paga, ma anche che i medici avessero stipendi adeguati. Se n’è parlato poco in campagna elettorale, forse. La Lombardia è un’eccezione. Ma gli effetti del voto sono anche il segnale di sofferenza di milioni di cittadini.

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