Corriere della Sera (Milano)

La parabola di Lucianino il bandito dai mille volti

Parabola di Lucianino Beccalli: gli assalti in banca, le promesse dopo la cella e l’ultimo arresto

- di Andrea Galli

Una data, un nome, un cognome: 25 febbraio 2011, Luciano Beccalli. Così cominciava la riflession­e scritta dal re dei rapinatori dopo l’uscita di cella: «Il portone del carcere si è chiuso alle mie spalle e questa volta definitiva­mente (speriamo). Mi avvio lentamente per le strade della città, con la borsa a tracolla; dentro, pochi effetti personali, il resto delle mie cose le ho lasciate dentro ai miei compagni, è un’usanza. Mi guardo in tasca, 20 euro sono tutti i soldi che ho; mi fermo a un telefono per chiamare mia madre. Piange poverina, piange di felicità!».

Lucianino doveva ripartire. «All’edicola acquisto Secondaman­o. Leggo gli annunci, “Lavoro, Offerte”. Cercasi: magazzinie­ri specializz­ati, idraulici, elettricis­ti, ristruttur­atori di mobili e molti altri lavori con richiesta di attestati e diplomi. Ca..., mi dico, non so proprio fare niente, in tutti questi anni di carcere mi hanno proposto: ragioneria, geometra e altre stupidaggi­ni».

Non era la prima volta che Lucianino finiva dentro. «Recidivo, recidivo, recidivo (speriamo di no!). Questa maledetta eco continua a rimbombare nelle orecchie. Ma sono deciso, non tornerò in carcere, a costo di mangiare pane e cipolla.. Finalmente arrivo a casa... Tanta emozione, sensi di colpa per aver fatto soffrire i miei cari. Mi dispiace ma sono felice nello stesso tempo, perché so che non tornerò più in carcere. Recidivo, recidivo, recidivo, recidivo. Basta con questa cantilena soffocante. Che bello a casa, apro il frigo, mi asciugo i capelli con il phone, apro la finestra senza sbarre, i miei vestiti lavati in una lavatrice e non in un secchio. Che bella la libertà!».

La libertà è fatica. «Vado all’ufficio di collocamen­to, quanta gente, mi manca l’aria, dopo tre ore riesco a parlare con l’impiegata. Cercano lavoratori con motorino per consegnare la pizza. Mi faccio 4 calcoli: 500 euro un motorino usato, 200 euro per l’assicurazi­one, fai la benzina, insomma dovrei spendere 1000 euro. Non li ho. Ho visto quelle pubblicità tutta gialla, dice “vieni qui che ti prestiamo 5000 euro subito!!”. Mi viene da ridere, figurati se quella gente mi presta 5000 euro, farei molto prima a rapinarla la banca». Il tempo trascorre. «Ancora non sono riuscito a trovare niente; certo che l’orgoglio di un uomo è sempre messo alla prova. La puzza del carcere me la sono tolta da dosso, ma la sua ombra ancora no». Di nuovo la fatica, di nuovo il tempo. «In queste ultime 2 settimane ho guadagnato 500 euro, aiutando un amico con un trasloco, meglio di niente... Non sarò un ragioniere, un geometra, ma sono sicurament­e un rapinatore profession­ista... Calma, abbi fiducia, non perderti amico mio, per favore, io ti conosco bene e una volta che incominci non ti fermi più, perché preferisci morire che tornare in carcere. Riesco a fare un colloquio con un responsabi­le del Carrefour di Assago». Non dura, per Lucianino Beccalli. «Sta succedendo un bordello: la cooperativ­a che mi aveva assunto non c’è più, ne è subentrata un’altra. Gira voce che rischiamo di non prendere i soldi dei primi due mesi. Quelli della nuova cooperativ­a ci pagano l’ultimo mese, mentre gli altri due mesi stiamo litigando per farceli pagare. Alla fine, ancora non sono stato pagato per due mesi di lavoro. Sto sveglio tutta la notte, mille pensieri mi tormentano la testa. Però adesso ho scelto, adesso so cosa farò, lascio a voi che leggete decidere la fine di questa storia vera».

Correva l’anno 2011

Che bello a casa, asciugo i capelli col phone, i vestiti lavati in una lavatrice e non in un secchio. Che bella la libertà!

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Travestime­nti Barba lunga e cappello, all’epoca delle banche
 ??  ?? Al femminile I banditi usavano vestirsi anche abiti femminili: ma con nella gang non c’erano donne
Al femminile I banditi usavano vestirsi anche abiti femminili: ma con nella gang non c’erano donne
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Le parrucche Un’altra tecnica della banda di Lucianino era il ricorso a parrucche e baffi finti
 ??  ?? Barba e cappello Uno dei numerosi modi di coprirsi utilizzati da Beccalli ai tempi delle grandi rapine in banca
Barba e cappello Uno dei numerosi modi di coprirsi utilizzati da Beccalli ai tempi delle grandi rapine in banca
 ??  ?? Le maschere Un esasperato ricorso a travestime­nti rendeva completame­nte inutili i filmati delle telecamere
Le maschere Un esasperato ricorso a travestime­nti rendeva completame­nte inutili i filmati delle telecamere
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Sul Web Il testo online scritto da Luciano Beccalli dopo l’uscita di cella

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