I nuovi Phoenix sognano l’Italia
La band al Fabrique con il disco «Ti amo»
Mentre erano al lavoro su «Ti amo», il disco che stanno portando in tour europeo, i Phoenix si sono ritrovati a distanza ravvicinata dagli attentati che hanno colpito Parigi, dalla redazione del giornale satirico «Charlie Hebdo» al massacro del Bataclan. Eppure quest’ultimo album della band, stasera in concerto al Fabrique, ha come focus un synth-pop positivo, difficile da pensare e creare in un periodo particolarmente tragico per la capitale francese. Il cantante Thomas Mars, 41 anni, marito della regista e figlia d’arte Sofia Coppola, ha spiegato così una scelta che altrimenti appare surreale: «Lo studio dove abbiamo registrato si trova in una delle aree di Parigi che sono finite sotto attacco e che per un periodo hanno smesso di essere piene di gente, diventando luoghi vuoti, con locali vuoti, cinema vuoti, e solo tanta polizia», ha spiegato. «Realizzare dei pezzi in contrapposizione a quelcorso l’atmosfera non ha a che vedere con una risposta ragionata: volevamo continuare a fare la nostra musica nonostante tutto». Seguendo le loro suggestioni, i Phoenix si sono immaginati un «paradiso perduto», così lo hanno definito loro stessi, ispirato a un’Italia che non esiste. «Questo album riguarda emozioni pure, semplici: amore, desiderio e innocenza», ha dichiarato il quartetto, «rimanda a una versione immaginaria dell’Italia, alle estati romane fatte di luce, gelato al pistacchio, jukebox in spiaggia, a Monica Vitti e Marcello Mastroianni». Un’immaginario che per milioni di italiani è stato il (vero) boom economico - l’innocenza dev’essere invece una costruzione mentale di Mars - e che oggi è lontanissimo dalla memoria collettiva. La band nasce nel 1997 suonando nel circuito dei club parigini, con il primo disco che arriva otto anni più tardi. Dopo un per- in costante ascesa, nel 2009 arriva il quarto disco «Wolfgang Amadeus Phoenix» (vincitore di un Grammy), passaporto per grandi eventi rock internazionali all’insegna di una dance-pop globale. Il disco di questo tour esce nel giugno dell’anno scorso, seguito dal film-clip «Ti amo speciale», ricostruzione di fantasia di un varietà televisivo anni Settanta. Il risultato è una musica semplice e immediata, ballabile, che nei testi cita Battiato e «Lucio» (potrebbe essere Battisti o Dalla, non si sa) con una visione del nostro paese che non riesce e che probabilmente non vuole andare oltre lo stereotipo d’annata.