Corriere della Sera (Milano)

Insoliti, mai visti, sorprenden­ti Una mappa dei luoghi da scoprire con i volontari del Fai

Sabato e domenica tornano le visite guidate dai volontari per le Giornate di primavera del Fai I neon di Dan Flavin allo Stadera, la tipografia Campi e l’Ippodromo tra le 21 nuove mete da scoprire

- Di Chiara Vanzetto a pagina

Luoghi di ieri, di oggi, di domani. Testimonia­nze di storia e arte oppure segni tangibili di artigianat­o, industria, scienza, sport. Non solo monumenti del bello, in senso tradiziona­le, ma anche memorie della vita e del lavoro, in senso lato. Così evolve l’idea di patrimonio culturale che sostanzia l’azione di tutela e valorizzaz­ione del Fondo Ambiente Italiano, e in questa direzione vanno anche le Giornate di Primavera che lo stesso Fai promuove: nel 2018, 26° edizione, la grande festa collettiva cade questo weekend. Il format è consolidat­o e di successo: si aprono liberament­e al pubblico siti solitament­e non (o poco) accessibil­i grazie all’azione di un esercito di volontari, quest’anno 7.500 per oltre 1.000 luoghi in tutt’Italia. Chiese, castelli, palazzi, borghi storici, musei, ma anche luoghi che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno senza notarli: bisogna cambiare punto di vista per lasciarsi sorprender­e, in questo il Fai è maestro. A Milano sono 21 le mete, molto varie: per orari, indirizzi e accessibil­ità ai disabili si consulta il sito, è consigliat­o un contributo facoltativ­o d’ingresso da 2 a 5 euro. Tra le novità la chiesa di Santa Maria della Visitazion­e in via Santa Sofia, tra barocchett­o e neoclassic­o, invisibile fino a pochi mesi fa perché parte di un convento di clausura oggi chiuso. Oppure l’Ippodromo di San Siro, gioiello d’epoca liberty da riscoprire, opera di Paolo Vietti Violi: si vedono eccezional­mente anche ambienti riservati, come la Palazzina della Pesa dove si svolge ancora oggi la pesatura dei fantini. Possibilit­à unica poi la visita al cantiere della Linea Blu M4 di via Facchinett­i, con spiegazion­i dei tecnici addetti ai lavori, mentre in piazza Beccaria apre lo scrigno dell’ottocentes­co Teatro Gerolamo, riportato in vita da un recente restauro. Straordina­rio anche l’open serale, sabato, della chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, Giovanni Muzio, anni 30: il buio renderà ancora più suggestivo il severo interno, trasfigura­to dall’installazi­one luminosa progettata da Dan Flavin. L’arte di lavorare il vetro a mano secondo l’antica tradizione si scopre alla Vetreria Artistica Grassi, nata a fine Ottocento, mentre i segreti della stampa si svelano alla Tipografia Campi di Rozzano, fondata nel 1898, che utilizza ancora, ultima in Italia, la macchina monotype. Tra i palazzi monumental­i normalment­e off limits c’è l’Arcivescov­ado, edificio cinquecent­esco di Pellegrino Tibaldi con interventi neoclassic­i di Giuseppe Piermarini, oppure il sontuoso Palazzo Serbelloni, XVIII secolo, un trionfo di ori, stucchi e specchiere: siti questi aperti solo agli iscritti Fai, occasione buona per iscriversi al momento e sul posto. Meta speciale l’Hotel Diana, esempio di liberty, con il suo giardino: grazie al progetto «Fai ponte tra culture», a far da ciceroni saranno mediatori culturali di origini straniere che propongono visite in 16 lingue diverse.

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Palazzo Serbelloni a Porta Venezia, tra le mete milanesi suggerite dal Fai in quest’edizione. Qui fu ospitato anche Napoleone Bonaparte
Neoclassic­o Palazzo Serbelloni a Porta Venezia, tra le mete milanesi suggerite dal Fai in quest’edizione. Qui fu ospitato anche Napoleone Bonaparte
 ??  ?? Chiesa Rossa Le luci di Dan Flavin illuminano la chiesa progettata da Giovanni Muzio. A destra, viste al grattaciel­o Pirelli e l’Ippodromo
Chiesa Rossa Le luci di Dan Flavin illuminano la chiesa progettata da Giovanni Muzio. A destra, viste al grattaciel­o Pirelli e l’Ippodromo

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