Corriere della Sera (Milano)

La doppia sfida

I 5 CERCHI E LO SPORT PER TUTTI

- Di Renato Mattioni

Infreddoli­ti, passeggian­o rapidi col bavero alzato come osservator­i in incognito: sono l’esercito dei papà — cresciuti a pane, marmellata e «tutto il calcio minuto per minuto» — che assediano campi di calcio spersi nella periferia milanese e condividon­o lo stesso orizzonte di gloria dei loro baby-calciatori. Sorte più complessa è quella del genitore col weekend obbligator­io sulla neve, dove i pupi s’affaticano di zaini improbabil­i, tutine aderenti e doppio paio di sci, mentre il padre-sportivo sussume comportame­nti zen da filosofia orientale («Metti le catene togli le catene, metti gli scarponi togli gli scarponi»). È questa la faccia quotidiana (a Milano ci sono 2500 società e quasi 150 mila ragazzi impegnati) dei progetti di candidatur­a olimpica (invernale, stavolta) che attivano un gioco di squadra tra istituzion­i locali, sinergie padane (Milano-Torino, con relativi maldipanci­a nelle valli piemontesi) e rivendicaz­ioni di ruolo globale. La prospettiv­a del grande evento, oltre ad immagine ed indotto, potrebbe riattivare gli investimen­ti sportivi e ricettivi. Eppure, sarebbe già importante una manutenzio­ne ordinaria e la valorizzaz­ione di quelle strutture sportive a disposizio­ne di tutti, in periferia come nei parchi del centro (c’è un tristagnol­o campo da basket a parco Sempione...), che danno spazio al no-profit sportivo che cresce e fa crescere la vivibilità di una grande città, e forse anche dei ragazzi migliori.

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