Il safari urbano inventato dagli studenti ornitologi
Gli studenti del liceo di Brera si reinventano ornitologi censendo la biodiversità cittadina Dalle civette ai rondoni da stadio
Safari urbano, alla ricerca dell’incredibile biodiversità milanese. Al parco Sempione abitano civette, alla Vettabbia lepri, tassi e persino volpi, vicino all’aeroporto di Linate gli aironi cenerini. Sulle «scogliere» artificiali di San Siro si osservano rondoni maggiori e pallidi, in zona Ticinese i gechi, al Lambro picchi di tutti i colori (rosso, verde e persino quello raro, il nero). Un gruppo di studenti del liceo artistico Brera, che si sono formati al Museo di Storia naturale con le ore di alternanza scuola lavoro, per un anno sono andati in giro armati di binocoli e macchine fotografiche, mappando gli animali selvatici avvistati in città. E ora attraverso il sito «Guarda.mi.it» invitano i milanesi a mandare le loro testimonianze. Racconta la docente di Scienze naturali Marina Nova, zoologa e birdwatcher dell’associazione Ebn Italia: «Abbiamo iniziato questo progetto di educazione ambientale avviando con i ragazzi una sorta di laboratorio all’aperto che nel tempo si è strutturato. Ora abbiamo logo, gadget autoprodotti, materiale informativo sulla fauna milanese e un sito». Gli avvistamenti validati da esperti entrano a far parte del data base generale. Il risultato è una mappa che segue l’evoluzione della biodiversità locale. «Stiamo cercando di capire i fattori che influenzano l’inurbamento della specie —– spiega Vittoria de Lellis della 4E, naturalista in erba e con il sogno di vedere un Martin Pescatore —. Le nuove architetture favoriscono o penalizzano la fauna urbana? E alla Vettabbia il ripristino delle marcite attira migratori che decidono di stabilirsi in modo permanente?». Da maggio, grazie al contributo del Municipio 5, sarà organizzato un corso di formazione per conoscere le specie milanesi. Ma i ragazzi qualche trucco l’hanno già in mano: «I mammiferi si avvistano la mattina presto e al tramonto, per le farfalle e gli anfibi e i rettili sono ottime le ore centrali della giornata», spiega Francesca Bernasconi. Luca Metastasio è concentrato sul falco pellegrino: «La stazione Centrale è per gli uccelli una grande rupe su cui riprodursi — si entusiasma —. Stiamo progettando dei nidi per aumentare la presenza di alcune specie». Camilla Celotto insegue usignoli e pigliamosche, Elena De Micheli l’Ibis Sacro e le cicogne, Mattia Caprino ad un gufo particolare. «Crescono con la consapevolezza del patrimonio naturalistico cittadino — conclude Nova —. L’obiettivo è allargare il progetto alle scuole primarie e magari dell’infanzia».