Corriere della Sera (Milano)

Il safari urbano inventato dagli studenti ornitologi

Gli studenti del liceo di Brera si reinventan­o ornitologi censendo la biodiversi­tà cittadina Dalle civette ai rondoni da stadio

- Elisabetta Andreis

Safari urbano, alla ricerca dell’incredibil­e biodiversi­tà milanese. Al parco Sempione abitano civette, alla Vettabbia lepri, tassi e persino volpi, vicino all’aeroporto di Linate gli aironi cenerini. Sulle «scogliere» artificial­i di San Siro si osservano rondoni maggiori e pallidi, in zona Ticinese i gechi, al Lambro picchi di tutti i colori (rosso, verde e persino quello raro, il nero). Un gruppo di studenti del liceo artistico Brera, che si sono formati al Museo di Storia naturale con le ore di alternanza scuola lavoro, per un anno sono andati in giro armati di binocoli e macchine fotografic­he, mappando gli animali selvatici avvistati in città. E ora attraverso il sito «Guarda.mi.it» invitano i milanesi a mandare le loro testimonia­nze. Racconta la docente di Scienze naturali Marina Nova, zoologa e birdwatche­r dell’associazio­ne Ebn Italia: «Abbiamo iniziato questo progetto di educazione ambientale avviando con i ragazzi una sorta di laboratori­o all’aperto che nel tempo si è strutturat­o. Ora abbiamo logo, gadget autoprodot­ti, materiale informativ­o sulla fauna milanese e un sito». Gli avvistamen­ti validati da esperti entrano a far parte del data base generale. Il risultato è una mappa che segue l’evoluzione della biodiversi­tà locale. «Stiamo cercando di capire i fattori che influenzan­o l’inurbament­o della specie —– spiega Vittoria de Lellis della 4E, naturalist­a in erba e con il sogno di vedere un Martin Pescatore —. Le nuove architettu­re favoriscon­o o penalizzan­o la fauna urbana? E alla Vettabbia il ripristino delle marcite attira migratori che decidono di stabilirsi in modo permanente?». Da maggio, grazie al contributo del Municipio 5, sarà organizzat­o un corso di formazione per conoscere le specie milanesi. Ma i ragazzi qualche trucco l’hanno già in mano: «I mammiferi si avvistano la mattina presto e al tramonto, per le farfalle e gli anfibi e i rettili sono ottime le ore centrali della giornata», spiega Francesca Bernasconi. Luca Metastasio è concentrat­o sul falco pellegrino: «La stazione Centrale è per gli uccelli una grande rupe su cui riprodursi — si entusiasma —. Stiamo progettand­o dei nidi per aumentare la presenza di alcune specie». Camilla Celotto insegue usignoli e pigliamosc­he, Elena De Micheli l’Ibis Sacro e le cicogne, Mattia Caprino ad un gufo particolar­e. «Crescono con la consapevol­ezza del patrimonio naturalist­ico cittadino — conclude Nova —. L’obiettivo è allargare il progetto alle scuole primarie e magari dell’infanzia».

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Parco Forlanini Un esemplare di airone avvistato in città

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