Regione, ancora liti sugli eletti. E la giunta cala a 14 membri
Riconteggi per Lega e Lista Gori: un seggio su quattro è senza titolare. Al Carroccio otto assessori
La proclamazione degli eletti da parte dell’Ufficio centrale presso la Corte d’appello non è arrivata. A 16 giorni dal voto la lista degli 80 consiglieri non è ancora pronta, perché mancherebbe l’approvazione dei verbali di una ventina di sezioni. Normale burocrazia. Ma nell’incertezza si continua a litigare sulle preferenze e vari riconteggi sarebbero in corso a Bergamo e Brescia sugli eletti leghisti, così come a sinistra sarebbe nata una querelle nella lista Gori per l’unico consigliere che da Milano entrerebbe in Aula; un’ultima incertezza riguarderebbe il quarto seggio da assegnare a FdI(a scapito di Energie per la Lombardia, il movimento di Stefano Parisi).
La proclamazione di Attilio Fontana è attesa invece per lunedì, mentre dopo Pasqua sarò convocato il primo Consiglio della decima legislatura, che come primo atto dovrà provvedere all’elezione del presidente (in pole l’azzurro Alessandro Fermi). La seduta sarà presieduta dal consigliere più anziano, il «dem» Giuseppe Villani, classe 1949. Per quanto riguarda la giunta, la novità di giornata è il possibile ritorno allo schema a 14 assessori. Fontana potrebbe chiudere con otto leghisti, cinque azzurri, una casella per FdI, riservandosi tra qualche mese di aggiungere un paio di posizioni, magari da destinare a tecnici o personalità esterne ai partiti. Saranno invece nominati subito due sottosegretari, uno dei quali di Nci, i centristi che rimarrebbero esclusi dalla spartizione degli assessori. L’opposizione, infine. Gori ieri ha incontrato a Palazzo Marino Beppe Sala a cui avrebbe chiesto un consulto rispetto alla scelta che lo aspetta: restare al Pirellone o in municipio a Bergamo?