Corriere della Sera (Milano)

Fuoriporta Dalla Scapigliat­ura al Novecento La bellezza pura del paesaggio nella mostra-racconto a Verbania

In mostra a Verbania la rappresent­azione della natura tra il XIX e il XX secolo

- Di Chiara Vanzetto a pagina

Come l’arte si è accostata alla natura tra fine XIX secolo e prima metà del XX? Lo racconta con suggestiva poesia la mostra «Armonie verdi. Paesaggi dalla Scapigliat­ura al “Novecento” » che apre oggi al pubblico al Museo del Paesaggio di Verbania (via Ruga 44, mar.-ven. ore 10-18, sab.-dom. ore 10-19, euro 5/3, tel. 0323.55.71.16, www.museodelpa­esaggio.it, fino al 30

settembre). Il percorso, curato da Elena Pontiggia e Lucia Molino, presenta 51 opere ben scelte. 30 fanno parte della raccolta museale locale, attualment­e non esposta, mentre 21 appartengo­no a Fondazione Cariplo: la rassegna rientra infatti nel progetto Open, tour di eventi per diffondere il patrimonio artistico della Fondazione milanese tra Lombardia e Piemonte in collaboraz­ione con le Fondazioni di Comunità, in questo caso quella del Verbano Cusio Ossola. L’obiettivo è documentar­e l’evoluzione del paesaggio italiano moderno e le sue diverse rappresent­azioni.

Punto di partenza Daniele Ranzoni, interprete della Scapigliat­ura milanese, che della natura dà un’immagine vibratile e fatta di luce; seguono vedute di Gignous, Mosè Bianchi, Grubicy, Fornara, Maggi, tra sentori romantici, scorci realistici e nuove tecniche divisionis­te. Dopo la Prima Guerra però tutto cambia: la comprovata fragilità della vita suscita negli anni Venti l’idea del «Ritorno all’ordine», con il desiderio di ancorarsi a immagini salde e definite. È il clima intorno al 900 Italiano, qui rappresent­ato da un emblematic­o «Lago» di Sironi, e poi opere di Tosi, Tozzi, Rosai, Carpi. Ma già un nuovo conflitto è nell’aria, si diffonde il senso di una realtà provvisori­a: e il paesaggio torna inquieto, regno dell’attimo, nei bei pezzi di Lilloni e De Pisis. Continua dunque il cammino di rinascita del museo di Verbania. Il restauro ha restituito splendore alla sede, il seicentesc­o Palazzo Viani Dugnani: oltre alla mostra, al pianterren­o è da vedere la splendida collezione permanente di 150 pezzi dello scultore Paolo Troubetzko­y (18661938), «laghee» di nascita, tra impression­ismo e intimismo.

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 ??  ?? Il «Lago» di Mario Sironi, 1926, una delle 51 opere esposte al Museo di Verbania
Ritorno all’ordine
Il «Lago» di Mario Sironi, 1926, una delle 51 opere esposte al Museo di Verbania Ritorno all’ordine

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