Multe fuorilegge, FI attacca Scavuzzo: tempi dimezzati
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La lezione è servita. I tempi medi di notifica di una multa sono scesi tra i 40 e i 45 giorni da quando è stata compiuta l’infrazione e non, come era stato fatto nel 2014, da quando il ghisa prende visione della foto. Solo nei primi nove mesi dei 7 autovelox nel 2014, le macchinette hanno scattato un milione e 665 mila foto di auto che superavano i limiti. Da qui i ritardi. Scoppia intanto il caso della battaglia legale del Comune contro una pendolare in sosta regolare.
«Nel merito il Comune evidenzia che nei primi 9 mesi di funzionamento dei 7 autovelox è stato accertato un enorme numero di violazioni con la produzione di ben 1 milione 664.070 immagini di veicoli che superavano i limiti di velocità. Inevitabilmente l’esorbitante e imprevedibile numero delle violazioni ha determinato inizialmente alcuni ritardi nell’accertamento delle stesse». È questa la giustificazione del Comune riportata nella sentenza del Tar che dà torto a Palazzo Marino sulla valanga di contravvenzioni del 2014 notificate ben oltre i limiti dei 90 giorni. La questione è tornata di attualità dopo che la Corte di Cassazione ha dato ragione a un avvocato che era stato multato per eccesso di velocità in via Palmanova. L’autovelox ha fotografato la sua auto sfrecciare a 90 all’ora contro il limite dei 70. Ma la multa è arrivata a casa 180 giorni dopo l’infrazione. Il doppio rispetto ai tempi previsti dalla legge per le notifiche che è di novanta giorni a partire dal momento in cui è stata commessa l’infrazione. Anche la Cassazione ha dato ragione all’avvocato nonostante l’opposizione di Palazzo Marino.
Gli automobilisti non si facciano però troppe illusioni. Quella porta aperta che permetteva il ricorso e la vittoria, adesso è chiusa. Palazzo Marino è corso ai ripari con il potenziamento degli uffici, la semplificazione amministrativa e soprattutto scaglionando nel tempo l’entrata in funzione dei nuovi autovelox. Adesso, il tempo medio di una notifica si aggira tra i 40 e i 45 giorni. C’è stato ancora un episodio che risale a questa estate. Ma in questo caso il Comune c’entra poco. La notifica è partita nei tempi giusti. A ritardare la consegna sono state le poste. L’amministrazione non può agire in autotutela annullando la contravvenzione perché non sa quale notifica sia arrivata in ritardo. Spetta all’automobilista recarsi negli uffici di via Friuli con i documenti in mano. A quel punto l’annullamento è automatico. «Non sono stupita dalla sentenza della Corte di Cassazione — spiega il vicesindaco e da pochi giorni as-
sessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo — perché è la conseguenza di quanto già assodato e cioè che le contravvenzioni devono essere notificate entro i 90 giorni dall’infrazione. Il motivo per cui nel 2014 c’è stato l’ingolfamento era dovuto alla messa in funzione contemporanea di sette autovelox. Quelli nuovi sono stati installati progressivamente anche per evitare agli uffici di dover gestire una mole così importante di notifiche. Per quanto riguarda gli altri rilievi il Comune ha già provveduto».
Cosa faranno adesso le dodicimila persone che avevano scaricato il modulo di contestazione messo online da Altroconsumo per contestare le contravvenzioni? Anche perché il Tar nella sentenza del giugno 2017 aveva rimandato al giudice ordinario ogni controversia riguardante l’annullamento delle multe e il rimborso di quelle già pagate. Quanti dei dodicimila avranno seguito le orme dell’avvocato che ha vinto la sua battaglia in tutti e tre i gradi del giudizio? Agli atti resta la critica dell’opposizione: «La sentenza della Cassazione ha definitivamente spazzato via le scuse con le quali il Comune pretendeva di inviare le multe dopo 180 giorni dalla violazione — attacca il consigliere di FI, Fabrizio De Pasquale —. Ora che si è accertato che il Comune voleva gabbare i cittadini violando la legge chiederemo al sindaco di fare chiarezza su chi ha deciso questa modalità illecita di invio e vogliamo anche chiarezza sulle nuove telecamere installate».