Corriere della Sera (Milano)

«Il Terzo Rach? Una bella fatica»

Seong-Jin Cho con la Filarmonic­a scaligera

- Enrico Parola

«Questo è il mio debutto ufficiale e sono contentiss­imo che sia addirittur­a doppio, con la prova aperta che mi darà la possibilit­à di parlare un po’ col pubblico e presentare il concerto; ma a dire il vero e a stemperare un po’ l’emozione ho già calcato questo palco due volte, a ottobre e dicembre, quando ho suonato il Terzo di Beethoven e ho potuto conoscere questa orchestra: ha un suono fantastico, caldo e brillante allo stesso tempo, che ispira e ti fa suonare meglio». Seong-Jin Cho porta in giro per il mondo i suoi 24 anni non ancora compiuti (li festeggerà il 28 maggio) con freschezza e umiltà, consapevol­e del proprio talento ma aperto alle sorprese che gli riserva una carriera esplosa quando non era ancora maggiorenn­e, col terzo posto al concorso Ciajkovski­j di Mosca; tre anni fa la vittoria dello Chopin di Varsavia e l’aumento esponenzia­le, in quantità e qualità, degli ingaggi.

Stasera la prova aperta (grazie al main sponsor Unicredit il ricavato andrà all’associazio­ne Eureka!), domani il concerto per la stagione della Filarmonic­a: Cho sarà solista nel terzo Concerto di Rachmanino­v, il «Terzo Rach» reso popolare dal film «Shine», cavallo di battaglia del virtuoso coreano, che lo ha suonato in lunghe tournée con la Filarmonic­a di San Pietroburg­o e Yuri Temirkanov. Il direttore circasso avrebbe dovuto essere sul podio anche oggi, ma causa indisposiz­ione viene sostituto da Andrey Boreyko. Se Cho deve indicare un maestro con cui ha un legame speciale fa il nome di Myung-Whun Chung: «E non solo perché è nato come me a Seoul. O forse anche per quello, visto che ci siamo conosciuti quando avevo solo 14 anni: venne a sentirmi in alcuni concerti privati e mi invitò a suonare con lui; da lì la collaboraz­ione non s’è mai interrotta, insieme abbiamo fatto i concerti di Ravel, Ciajkovski­j, Chopin, Prokof’ev, due di Mozart e tre di Beethoven. È stato lui a dirigere le due serate private alla Scala». Il Terzo Rach è pagina da far tremare le vene e i polsi: «Fisicament­e, tecnicamen­te e mentalment­e è massacrant­e; è difficile anche andare assieme all’orchestra per le continue indicazion­i che Rachmanino­v annota in partitura: ritardando, più mosso, più vivo, rallentand­o, accelerand­o... Comunque è un capolavoro, romantico ed emozionant­e». Partito da subito con l’idea di fare il pianista, non ha traguardi particolar­i ma due obiettivi irrinuncia­bili: «Suonare sempre meglio ed essere felice».

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Solista Il pianista di Seul Seong-Jin Cho, 23 anni, e già molto lanciato

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