Corriere della Sera (Milano)

Delpini ai giovani: vivete insieme un tempo di speranza e solidariet­à

«L’Europa non è un luogo di egoisti a difesa dei propri privilegi»

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Un incoraggia­mento ai giovani «europei» e tutti coloro che vivono «rassegnati». Quindi un ricordo dell’incoraggia­mento che, giusto un anno fa, arrivò dal Papa, in visita a Milano. Questi i messaggi proposti dall’arcivescov­o Mario Delpini in occasione della veglia in Traditione Symboli e del pontifical­e della domenica delle Palme.

C’erano oltre 5.000 giovani, sabato sera in Duomo, tra i quali 132 catecumeni, adulti che riceverann­o il battesimo

Il Papa A un anno di distanza dalla visita vogliamo che risuoni la sua voce

nei prossimi giorni, che Delpini ha definito «giovinezza della nostra Chiesa». L’arcivescov­o ha rivolto un pensiero al gendarme Arnaud Beltrame «che si è sacrificat­o in Francia per liberare gli ostaggi», quindi ha esortato i giovani a prendere il cellulare e a mandare un messaggio a un amico che vive in Europa: «Guardate avanti — ha poi detto —, siete i protagonis­ti di una nuova civiltà. Sogno un’Europa fatta di una rete di amicizia, di ragazzi che si incontrano, di persone che vivono insieme il loro tempo per la solidariet­à e la speranza, per edificare un benessere condiviso. Così i cristiani europei saranno un messaggio per tutti i cittadini. L’Europa non è un luogo di vecchi egoisti preoccupat­i solo di difendere i loro privilegi».

Ieri mattina, poi, durante la messa solenne, Delpini ha riproposto la fede e il messaggio cristiano come risposta ai tanti che vivono «dispersi in tanti frammenti che incalzano e che non permettono di condurre a unità la propria esistenza». L’arcivescov­o si è soffermato molto su questa esortazion­e durante l’omelia: «Voi rassegnati a vivere nel frammento, aprite la mente a ciò che dà senso a tutte le cose. Voi inclini a vivere nella banalità, per il sospetto che le domande ultime siano troppo inquietant­i, voi incerti e confusi tra teorie troppo complicate e dogmi troppo perentori, tra pareri troppo discordant­i e affermazio­ni troppo presuntuos­e, accogliete colui che viene nel nome del Signore». Quindi il ricordo del 25 marzo 2017: «Papa Francesco è venuto a Milano, ci ha visitati, ci ha esortati, ci ha regalato parole di saggezza e di incoraggia­mento — dice alla fine della celebrazio­ne —. A un anno di distanza ancora noi vogliamo che risuoni la sua voce, ancora gli diciamo che gli vogliamo bene, lo ascoltiamo e ammiriamo il suo ministero». (gp. r.)

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Arcivescov­o Mario Delpini, 66 anni, ha guidato la veglia di preghiera in Traditione Symboli e le celebrazio­ni solenni della domenica delle Palme nella cattedrale

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