IL CARTELLO INUTILE AL CORVETTO NEL DEGRADO DEL PARCHEGGIO
Il 23 marzo alle 9.30 ero sull’autobus 94 in via Moscova. Un ciclista procedeva davanti all’autobus e lo costringeva per un lungo tratto a rallentare. L’autista azionava educatamente il clacson, ma il giovane ciclista non si spostava ed anzi agitava un braccio in senso di dissenso. Arrivati alla fermata all’angolo con Porta Nuova, il ciclista si fermava e inveiva violentemente contro di lui e lo accusava di essere ignorante perché sarebbe stato suo obbligo procedere dietro le biciclette. Scesa alla fermata, mi sono permessa di far notare al ciclista che lui stava percorrendo una corsia per bus e taxi. Il ciclista si è limitato a gridarmi: «Non ci si metta anche lei, signora». Mi chiedo se sia possibile che un autista che svolge correttamente un servizio pubblico debba essere insultato da un ciclista ignorante e arrogante.
Bus, automobili, moto, biciclette e pedoni sono chiamati a rispettare le regole nel traffico urbano. I prepotenti ci sono da tutte le parti e ogni caso, per fortuna, è un caso isolato. Purtroppo lei ne ha incontrato uno.
Rifiuti e abbandono Caro Schiavi, grazie per le conclusioni sul Corsera del 23 marzo: niente rassegnazione, niente indifferenza Anche così si ritrova la fiducia… Ora, sull’onda delle sue parole, le scrivo delle piccole grandi assurdità che possono minare questa fiducia: parlo del cosiddetto «parcheggino» situato in Corvetto tra Viale Martini ed il distributore carburante Esso (notissimo in zona ).
Il parcheggino è ricettacolo di ogni cosa discutibile, dall’immondizia alle carcasse di auto (rimosse in genere con una certa sollecitudine… va detto) eletto a bagno privato dai venditori ambulanti, che non hanno a disposizione bagni pubblici, ed ora sede di appuntamenti dei nuovi corrieri per l’Est. Sopra questa scena troneggia un cartello stradale con divieti precisi. Nelle intenzioni di anni fa, il luogo doveva essere deputato ad accogliere il mercato degli ambulanti che invece si svolge sul lato opposto della strada. Da cittadino del Corvetto chiesi alla vigilanza urbana ed al Municipio di rimuovere il cartello inutile. Richieste prive di risposta, mentre i cittadini della zona irridono ora sempre di più all’inutilità di questo divieto, ma soprattutto al grottesco di un permanente mancato rispetto.
Caro Virgilio, sulla cartellonistica cittadina, quella utile e quella inutile, c’era già stata in passato una polemica con l’impegno al censimento e alla rimozione e al miglioramento. Anche questo disatteso, come il divieto del cartello. Comunque, le do una buona notizia: il Corvetto è uno dei quartieri «attenzionati»: sono in arrivo i «Nostri», niente rassegnazione…
La prima volta richiamarli, la seconda multarli. Ma ci vorrebbero più vigili in strada… A proposito di multe da cancellare, leggo sul Corriere che la Cassazione, in data 21 marzo, ha dato torto al Comune per aver notificato in ritardo un gran numero di multe, facendo credere che i termini di notifica decorrono dal momento in cui un agente della polizia locale inizia a trattare la pratica. Oso sperare che ora il Comune metta a disposizione un indirizzo di posta elettronica al quale scrivere per avere il rimborso di quanto indebitamente pagato.
Un email per i reclami
Giusto, sottoscrivo e se il Comune non lo ha ancora fatto (o ci è sfuggito) domani spero di pubblicarlo in questa pagina.
Una fiducia in… aspettata