Liszt, la Via Crucis per pianoforte
Era Venerdì Santo (sebbene fosse il 29 e non il 30 marzo) anche quel giorno del 1929 in cui per la prima volta risuonò la «Via Crucis» che Liszt aveva composto 53 anni prima. E stasera torna a riecheggiare alla Palazzina Liberty (ore 21, largo Marinai d’Italia, € 5-10, tel. 02.55.19.59.67), accostata alle due leggende pianistiche lisztiane «San Francesco d’Assisi predica agli uccelli» e «San Francesco di Paola cammina sulle onde». Le interpreta Vsevolod Dvorkin, 45enne pianista moscovita che dopo gli studi alla «Gnessin», la scuola dei geni russi, si è perfezionato all’Accademia di Imola e al Conservatorio di Milano. Poi i concorsi internazionali, tra cui i due principali italiani, il «Dino Ciani» e il «Busoni». Dvorkin presenta in prima milanese la trascrizione per solo pianoforte di questa particolare «Via Crucis» che Liszt concepì quindici anni dopo aver preso i voti di terziario francescano per piano, coro e solisti. Già nell’originale la tastiera aveva un ruolo primario: ad esempio l’incontro di Gesù con la madre e l’intervento del cireneo che aiuta Cristo a portare la croce erano affidati al solo pianoforte; ma qui Dvorkin dovrà rendere la varietà vocale del brano, dal gregoriano iniziale fino al corale luterano o ai toni brahmsiani dell’«Ave crux» finale.