Balzo dei turisti a Pasqua Musei, Duomo e parchi nelle cartoline dal ponte
Milano si rivela la meta più ambita per i turisti italiani Folla nei parchi e mostre con ingressi quadruplicati Duomo, controlli extra. Rientro fra traffico e pioggia
File lunghissime per visitare il Duomo, complici anche i controlli rafforzati. Parchi presi d’assalto. Musei con ingressi quadruplicati rispetto al 2017: il numero di visitatori per il ponte è da record e Milano si rivela prima meta per i turisti italiani.
Code lunghissime davanti al Duomo (anche per i rafforzati controlli che rallentavano gli ingressi), frotte di persone all’Idroscalo e nei parchi cittadini, musei comunali affollati (complice il calendario: quest’anno Pasqua cadeva la prima domenica del mese, quindi il biglietto era a costo zero). E ancora: artisti con i loro spettacoli per tutte le vie del centro, aperture straordinarie dei negozi, selva di venditori ambulanti — alcuni abusivi — sui Navigli.
Mentre molti milanesi si concedevano le tradizionali gite fuori porta, la città con il sole accoglieva i turisti italiani e stranieri che la prendevano d’assalto. Diecimila visitatori in tre giorni per la mostra di Frida Kahlo al Mudec, duemila per Dürer a Palazzo Reale, 16 mila presenze nell’intero ponte al Museo della Scienza e della Tecnologia. E ancora boom nei musei comunali dove, complice la gratuità, gli ingressi sono in media quadruplicati rispetto all’anno scorso: solo nella domenica di Pasqua novemila visitatori al Castello sforzesco, 1.700 alla Gam, quattromila al Museo del 900 e al Museo di Storia naturale, seimila all’Acquario.
Cultura, concerti e visite guidate hanno fatto la felicità di chi ha scelto come meta Milano, destinazione in grande spolvero: è stata la prima città raggiunta per Pasqua dagli italiani secondo le rilevazioni di Edreams (l’anno scorso era seconda dopo Londra), e la diciottesima più visitata dagli europei secondo un’analisi messa a punto da Airbnb. Il movimento c’è stato, anche se a macchia di leopardo e nelle zone di maggior richiamo: «Nei locali e ristoranti pochissimi milanesi ma turisti in aumento del 20-25 per cento», spiega soddisfatto Michele Berteramo dell’associazione dei negozianti Naviglio Pavese e membro di Epam che raggruppa i pubblici esercizi della città. «Molto via vai sia in corso Buenos Aires sia in zona Belfiore, anche se diversi negozi sono rimasti giustamente chiusi per le festività — considera Gabriel Meghnagi, presidente delle associazioni di via di Confcommercio —. Oltre le aspettative lo shopping in corso Vittorio Emanuele e in Galleria. Altrove, ad esempio in via Dante, il passaggio di persone non è andato di pari passo con gli acquisti». In Darsena, all’Arco della Pace e in piazza Gae Aulenti fino a tarda sera si sono viste donne velate e gruppi di giovani orientali, pronti ad ammirare le architetture e a fare shopping: la città è ormai multicentrica, i suoi poli vitali si sono moltiplicati. Nei parchi molti hanno approfittato per fare sport e godersi il sole.
Sul fronte dell’accoglienza, i portali specializzati continuano a rosicchiare quote di mercato agli albergatori: più 12 per cento le prenotazioni rispetto all’anno scorso dice ad esempio Airbnb. Festeggia anche Fiavet Lombardia (federazione delle imprese per i viaggi e il turismo): «Più 10 per cento a Milano, nella settimana santa, soprattutto grazie ai turisti italiani», nota il presidente Luigi Maderna. Meno soddisfatti gli hotel che hanno registrato presenze stabili o persino in lieve calo, per la prima volta negli ultimi tre anni. Maurizio Naro, presidente dell’associazione di categoria di Confcommercio, non si fa prendere però dallo sconforto e guarda avanti: «Aspettiamo il Salone del mobile e speriamo nella rimonta». Ieri sera, intanto, il rientro dei milanesi, con traffico e il cielo che da oggi promette pioggia.