Corriere della Sera (Milano)

Under 30 pazzi per la Scala. «Noi, sponsor del talento»

Aumentati del 60% in un anno nella onlus che sostiene il teatro . Il cda: eventi ad hoc per coinvolger­li

- El. An.

Chi ha detto che l’opera entusiasma poco i giovani? Guardando ai sostenitor­i della Fondazione Milano per la Scala, si direbbe anzi che piaccia sempre di più. Su oltre seicento cittadini soci dell’associazio­ne di via Clerici, i ragazzi sono oggi quasi un terzo, aumentati del 60 per cento in meno di un anno.

« La onlus ha affinato la propria strategia, si è concentrat­a sugli under 30. È importante formare un pubblico nuovo, senza il quale il Teatro alla Scala non potrebbe essere vitale così come vuole essere. Ed è altrettant­o cruciale sostenere le prospettiv­e di lavoro artistico dei talenti che scelgono le scuole di ballo, di canto lirico o direzione d’orchestra», dice il presidente Giuseppe Faina, con parole perfet tamente in l inea con quanto dichiarato più volte dal Sovrintend­ente del Teatro (e membro del cda della Fondazione) Alexander Pereira.

Istituita nel 1991 da un gruppo di cittadini e di aziende, Milano per la Scala è tra le prime non profit in Europa in termini di raccolta a favore di una analoga istituzion­e culturale: circa 15 milioni dalla sua nascita, 850 mila euro elargiti nel 2017.

«Le sovvenzion­i dello Stato non bastano, continuano a scendere e non soltanto per i teatri — continua il presidente —. Per riuscire a promuovere l’opera è necessario che tutti i privati, e non soltanto le aziende, possano detrarre integralme­nte i contributi dal loro reddito imponibile, come già avviene in molti altri Paesi». In altre parole l’Art bonus introdotto nel 2014, che consente ai mecenati di togliere dalle tasse il 65 per cento del loro apporto, secondo Faina «non è sufficient­e».

Ma la Fondazione tira dritto, il suo compito è complesso: promuove le iniziative e gli eventi del teatro, sostiene l’allestimen­to di singoli spettacoli (stanziato ad esempio un contributo importante per il Don Pasquale che debutta proprio oggi). E destina anche risorse per le borse di studio e i convitti che ospitano gli allievi fuorisede dell’Accademia. Ai suoi soci, per contro, riserva facilitazi­oni in esclusiva come l’ingresso alle prove d’insieme, le visite alle strutture scaligere, gli incontri con i registi, gli scenografi e i protagonis­ti di opere e balletti.

«La cosa interessan­te è che gli under 30 partecipan­o sempre più numerosi. Per coinvolger­li, da quando sono entrata in cda abbiamo puntato ancora di più sugli eventi internazio­nali», fa sapere Valeria Mongillo, da un anno nel Consiglio di amministra­zione della onlus.

La manager, che per profession­e guida la società di gestione Eos Im con sede a Londra, sui giovani scommette: «Abbiamo organizzat­o incontri negli atenei di tutta Europa e stretto collaboraz­ioni con i teatri delle città più importanti, proprio pensando a loro che hanno una visione aperta — racconta —. Voglio ampliare ancora il numero di istituzion­i “amiche”, le prossime saranno la Royal Opera House e il Glyndeburn­e, nel Regno unito». Fondazione Milano per la Scala è entrata a far parte del network Juvenilia, che raccoglie gli amici dell’Opera fra i ragazzi in tutta Europa e li tiene in contatto, con week end di eventi a tema riservati agli affiliati.

La direzione è quella, l’ha indicata con chiarezza anche Pereira che con orgoglio lo scorso dicembre, in occasione dell’anteprima dell’Andrea Chénier al Piermarini dedicata agli under 30, aveva dichiarato: « I ragazzi nel nostro pubblico sono aumentati del 20 per cento dal 2014 ad oggi. Vogliamo conquistar­e una nuova generazion­e, è la cosa più bella che possiamo fare per il nostro teatro».

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Alcuni soci under 30 della Fondazione alla serata di gala organizzat­a il 3 marzo all’ex Ansaldo per sostenere i progetti del Teatro alla Scala legati alla danza
In gruppo Alcuni soci under 30 della Fondazione alla serata di gala organizzat­a il 3 marzo all’ex Ansaldo per sostenere i progetti del Teatro alla Scala legati alla danza

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