Corriere della Sera (Milano)

Cani e padroni nel libro di tutti i giorni

- Di Cesare Rimini

«Non parlate col conducente», ma il conducente della 94 parla da solo. A voce alta. Dice: «Voglio scrivere un libro» e i passeggeri approvano. Piove forte, è pomeriggio di un giorno festivo e c’è poca gente per strada. Il semaforo è verde nella direzione dell’autobus. L’autista vorrebbe passare, ma c’è una signora con il bambino e con il cane. Si è messa sulle righe e per lei il semaforo è rosso. Il bambino è al suo posto, attento e obbediente, ma il cane no. La signora lo tiene con il guinzaglio, troppo lungo, e il cane costringe l’autista a una frenata brusca. La signora evidenteme­nte non voleva tirare il guinzaglio. L’autista non ha nemmeno suonato il clacson per non disturbare il bambino e nemmeno il cane. Dice che vuole scrivere un libro, perché quante ne vede tutti i giorni da mattina a sera! Molti libri sono stati scritti traendo lo spunto dai viaggi in treno, a cavallo, in aereo…e perché no dall’autobus 94? Il rapporto tra la signora e il cane arricchisc­e la vita di entrambi. Non c’è dipendenza tra loro, sono pari, c’è l’amore per l’ordine e la pulizia e la cura è senza fine. Del resto basta vedere i negozi, gli atelier per i cani, di raffinata eleganza. Tutto bene ma ci vuole riguardo anche per gli altri, per l’autista e i passeggeri della 94. Attenzione perché il primo capitolo del libro potrebbe essere: «Il cane, la signora e il semaforo verde».

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