Lorella Cuccarini in formato famiglia
Giampiero Ingrassia affianca Cuccarini al debutto in prosa: «Lavorare con Lorella è fichissimo»
Lei è la più amata dagli italiani, lui il più versatile della scena italica. Insieme generano un’alchimia che illumina le loro performance teatrali. Successe due decenni fa con il trionfo di «Grease» e, dalla scorsa estate, succede con «Non mi hai più detto ti amo», commedia inedita di Gabriele Pignotta, anche regista, che vede Giampiero Ingrassia fare da padrino all’esordio nella prosa di Lorella Cuccarini. Da stasera al Manzoni, la commedia accende i riflettori su Serena e Giulio, genitori di una famiglia all’apparenza perfetta che, in seguito a una notizia inaspettata, manifesta tutte le sue incrinature. «È una commedia agrodolce: si ride, si sorride, ma anche si riflette e scende qualche lacrimuccia — esordisce Ingrassia che torna a Milano dopo il recente successo personale di «Hairspray» —. Il mio Giulio è il classico marito medio italiano: carino, va a lavorare, porta i soldi a casa… ma la gestione della casa e della famiglia è interamente a carico della moglie. Quando lei si allontana, scoppia il pae nico, anche se il lieto fine è lì, a portata di mano. La cosa significativa è che il pubblico sente la storia come molto vera, realistica. A me piace cambiare. Ogni volta mettendoci il cuore, cerco spettacoli non banali, che regalino emozioni facciano riflettere, anche se magari ridendo, quindi sono molto contento e tornare a lavorare con Lorella dopo vent’anni è stato fichissimo!».
Con Ingrassia e Cuccarini in scena ci sono anche i giovani Raffaella Camarda e Francevolte sco Maria Conti (i due figli Tiziana e Matteo) e Fabrizio Corucci, amico-paziente che ci mette del suo per rendere ancora più scombinata la situazione. «Dopo vent’anni di musical, dove i ruoli offrono caratteri molto bene delineati, a addirittura un po’ stereotipati, volevo mettermi alla prova per vedere se avrei avuto la credibilità di portare in scena tutte le sere un ruolo così. Nella prosa i personaggi devono essere “veri” — afferma Cuccarini che a Milano è stata invece lo scorso autunno come spietata «Regina di Ghiaccio» —. E questa è una storia reale, con personaggi che sono “persone”. È stata una prova faticosa ed esaltante. Ed è stata una bella conferma. Come è stato un vero piacere ritrovare Giampiero che già mi tenne a battesimo nel musical e ora lo ha fatto per la prosa. In questi anni siamo cresciuti, non solo dal punto di vista professionale ma anche personale: ed è la nostra esperienza di vita che portiamo sul palco tutte le sere. La mia Serena è un personaggio bellissimo e, anche se in realtà io sono diversa, mi piace molto questa donna coraggiosa che sa trasformare un momento di grande difficoltà in un’occasione di crescita per tutta la famiglia».