Taglio al ticket e più aiuti per i nidi
Rette azzerate per altri 1.200 bambini negli asili. Caso Sardone, anche il marito sindaco di Sesto attacca FI La prima di Fontana. Il Pd: propaganda parlare di balzello dimezzato. Pirellone, 63 debuttanti
La prima riunione della nuova giunta va come previsto: estesa la misura dei «nidi gratis» e taglio al superticket sanitario. Sul balzello sulle visite mediche si accende la prima polemica. Il centrodestra esulta: «L’abbiamo dimezzato». Il Pd segnala: «No, è stato abbassato il tetto massimo da 30 a 15 euro». Intanto, il caso Sardone non si placa: anche Di Stefano, marito e sindaco di Sesto, attacca FI. Oggi al via il consiglio.
La parola d’ordine a Palazzo Lombardia è continuità. Fin dal debutto: il neo presidente Attilio Fontana prosegue, come promesso in campagna elettorale, lungo la strada segnata dalla giunta Maroni. I primi provvedimenti hanno radici nei cinque anni precedenti: «dimezzamento» (parola che scatena l’immediata protesta dell’opposizione) del superticket sanitario, in realtà già impostato a dicembre e poi rimandato all’ultimo, ed estensione dell’offerta di posti gratuiti negli asili nido, misura introdotta nel 2016.
La sforbiciata del balzello regionale sulle ricette per le visite mediche era atteso da tempo. È infatti un vecchio cruccio. Il primo tentativo risale a fine gennaio 2017. Dura un mese: il governo lo considera illegittimo e il Pirellone è costretto al dietrofront. Maroni non demorde. Neanche un anno e la giunta ci riprova. A dicembre stanzia 20 milioni di euro nella legge di bilancio, ma alla fine preferisce rimandare tutto al successore per permettere che decorrano i termini per l’eventuale impugnazione. Ma di cosa si tratta? Quando i pazienti si sottopongono a prestazioni sanitarie devono sborsare fino a 30 euro di superticket regionale in base all’esame (oltre ai 36 euro di ticket nazionale). Ora il tetto massimo viene dimezzato a 15 euro, anche se la delibera dovrà passare in commissione e tornare in giunta prima che possa diventare operativa, probabilmente entro l’estate. L’alleggerimento si sentirà però solo sulle ricette più «pesanti»: per le prestazioni di valore inferiore ai 51 euro (che sono il 79 per cento di quelle non esenti) la somma dovuta rimarrà invariata. Insomma, una visita oculistica costa oggi 28,50 euro e non cambierà. Lo stesso per un’ecografia ginecologica (40,60 euro). Ma per un’ecografia all’addome superiore (oggi 58,80 euro, post delibera 51) così come per Tac e risonanze magnetiche (da 66 euro a 51) si risparmierà fino a un massimo di 15 euro. «Possiamo finalmente consentire a oltre un milione e mezzo di lombardi di usufruire del dimezzamento del ticket regionale», rivendica l’assessore Giulio Gallera. Nel complesso, in Lombardia il superticket costerà in media 7,80 euro invece dei 10 applicati a livello nazionale. «Con questo intervento saranno 90 i milioni che la Regione investe per esenzioni aggiuntive, in attesa di poter eliminare definitivamente il ticket regionale».
Il centrodestra tutto spunta la «promessa diventata realtà». Ma dati alla mano il Pd non ci sta. Il capogruppo Fabio Pizzul denuncia «la comunicazione ingannevole: non c’è nessun dimezzamento. Ben venga il taglio ma senza trionfalismi». Mentre il M5S chiede «tempi certi di attuazione». «Sono soddisfatto: miglioriamo la vita dei lombardi e diamo risposte concrete», replica Fontana a «chi non ha colto la portata della delibera. Capisco le posizioni di tutti ma di fronte a decisioni che rendono meno oneroso curarsi, tutti dovremmo essere soddisfatti».
E poi ci sono gli asili nido «gratis». Per il governatore «è una delibera che non ha un significato solo sociale ma soprattutto emblematico perché rende più agevole la vita delle famiglie». Nessuna modifica ai criteri per l’accesso all’azzeramento della retta, che rimangono gli stessi a partire dall’Isee familiare inferiore ai 20 mila euro. La giunta stanzia tre milioni (da aggiungere ai 32 già impiegati, in parte da fondi europei) per aumentare del 15 per cento i posti convenzionati dal prossimo anno scolastico. «I numeri confermano la bontà del provvedimento — sottolinea l’assessore Stefano Bolognini —: nel 2016-2017 le famiglie intercettate sono state 13 mila, nel 2017-2018 oltre 14 mila, la previsione è aumentare l’offerta di altri 1.200 posti e raggiungere quasi 16 mila famiglie che potranno mandare i bimbi al nido gratis».
Presidente Sono molto soddisfatto: miglioriamo la vita dei lombardi e diamo risposte concrete
Di fronte a decisioni che rendono meno oneroso curarsi tutti dovremmo essere contenti