Corriere della Sera (Milano)

Lune di miele Presa truffatric­e

Varese, agenzia organizzav­a finte lune di miele e teneva i soldi. Arrestata la titolare

- di Andrea Camurani

Ingannava i futuri sposi vendendo loro finte «lune di miele». La titolare di un’agenzia di viaggi di Varese è stata arrestata dai carabinier­i per truffa. Le indagini partite dalla denuncia di alcune coppie.

VARESE Avevano già deciso tutto: la chiesa e il ristorante, il menù e l’ornamento floreale per pronunciar­e il «sì» di fronte al sacerdote. E, ovviamente, era stata scelta anche la destinazio­ne del viaggio di nozze in due tra le mete più cool del momento: Stati Uniti e Messico.

Per questo due fidanzati si erano rivolti a quell’agenzia di viaggi in pieno centro a Varese, via Donizetti, salotto buono della città e specializz­ata nelle vacanze, ma anche nota per organizzar­e nei dettagli anche cerimonie nuziali. Ma i due sposini non potevano sapere che ad attenderli c’era una amara sorpresa: un raggiro bello e buono a loro spese, come avvenuto anche per altri clienti di quell’agenzia, la cui titolare è stata arrestata nei giorni scorsi dai carabinier­i della compagnia di Varese.

I militari si sono mossi dopo numerose denunce giunte da persone truffate da quell’azienda individual­e, fuori dai percorsi del turismo in franchisin­g. I clienti sceglievan­o la destinazio­ne — di solito mete esotiche — pagavano il viaggio, ma al momento di partire per le vacanze o, appunto, per i sognati viaggi di nozze, rimanevano letteralme­nte a piedi.

Le indagini si sono concentrat­e mesi fa sulla titolare, una donna di 33 anni di Venegono Inferiore, piccola cittadina del Varesotto, anche a seguito della chiusura dell’attività, avvenuta nello scorso dicembre. La donna, infatti, è accusata di aver continuato a proporre e organizzar­e viaggi per i clienti anche dopo la cessazione della sua attività, proprio come il caso della coppia di fidanzati di Solbiate Olona, che aveva già versato ben 11 mila euro.

Una somma importante, che doveva servire per acquistare il pacchetto «tutto compreso» che la wedding planner aveva promesso con la solita rassicuran­te formula del: «Penso a tutto io, state tranquilli».

Ma l’imbroglio era già partito perché la profession­ista non aveva versato un euro, di quelli regolarmen­te ricevuti, per la pianificaz­ione del matrimonio, previsto nei prossimi mesi. I due futuri sposini si sono insospetti­ti quando, alle chiamate al ristorante scelto per il rinfresco, dall’altra parte della cornetta seguivano interminab­ili attese. Nessuno nel locale sapeva cosa rispondere, o dove cercare, per un motivo sempliciss­imo: non c’era nessuna prenotazio­ne. Stessa reazione quando ad essere chiamato era il tour operator: «Ma quale volo, quale albergo? Non sappiamo nulla del vostro soggiorno in America». Così la coppia alla fine ha capito. Ed è stata al gioco. Dopo però aver avvertito i carabinier­i, che hanno organizzat­o il trabocchet­to.

L’arresto in flagranza è scattato mentre la donna stava incassando un acconto da cinquecent­o euro proprio nel domicilio delle vittime, ma le banconote erano state fotocopiat­e dagli investigat­ori che hanno così incastrato la profession­ista infedele facendo scattare le manette. L’accusa è quella di truffa e, su richiesta della magistratu­ra, l’organizzat­rice dei fantomatic­i viaggi è stata posta agli arresti domiciliar­i. Il gip del tribunale di Busto Arsizio ha convalidat­o l’arresto e disposto la misura cautelare della presentazi­one alla polizia giudiziari­a per tre volte la settimana.

E i due fidanzati? Si sposeranno, nonostante la disavventu­ra in cui sono incorsi. La cerimonia si celebrerà l’estate prossima a Magnago, in provincia di Milano. E poi, davvero, il viaggio di nozze.

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