Lune di miele Presa truffatrice
Varese, agenzia organizzava finte lune di miele e teneva i soldi. Arrestata la titolare
Ingannava i futuri sposi vendendo loro finte «lune di miele». La titolare di un’agenzia di viaggi di Varese è stata arrestata dai carabinieri per truffa. Le indagini partite dalla denuncia di alcune coppie.
VARESE Avevano già deciso tutto: la chiesa e il ristorante, il menù e l’ornamento floreale per pronunciare il «sì» di fronte al sacerdote. E, ovviamente, era stata scelta anche la destinazione del viaggio di nozze in due tra le mete più cool del momento: Stati Uniti e Messico.
Per questo due fidanzati si erano rivolti a quell’agenzia di viaggi in pieno centro a Varese, via Donizetti, salotto buono della città e specializzata nelle vacanze, ma anche nota per organizzare nei dettagli anche cerimonie nuziali. Ma i due sposini non potevano sapere che ad attenderli c’era una amara sorpresa: un raggiro bello e buono a loro spese, come avvenuto anche per altri clienti di quell’agenzia, la cui titolare è stata arrestata nei giorni scorsi dai carabinieri della compagnia di Varese.
I militari si sono mossi dopo numerose denunce giunte da persone truffate da quell’azienda individuale, fuori dai percorsi del turismo in franchising. I clienti sceglievano la destinazione — di solito mete esotiche — pagavano il viaggio, ma al momento di partire per le vacanze o, appunto, per i sognati viaggi di nozze, rimanevano letteralmente a piedi.
Le indagini si sono concentrate mesi fa sulla titolare, una donna di 33 anni di Venegono Inferiore, piccola cittadina del Varesotto, anche a seguito della chiusura dell’attività, avvenuta nello scorso dicembre. La donna, infatti, è accusata di aver continuato a proporre e organizzare viaggi per i clienti anche dopo la cessazione della sua attività, proprio come il caso della coppia di fidanzati di Solbiate Olona, che aveva già versato ben 11 mila euro.
Una somma importante, che doveva servire per acquistare il pacchetto «tutto compreso» che la wedding planner aveva promesso con la solita rassicurante formula del: «Penso a tutto io, state tranquilli».
Ma l’imbroglio era già partito perché la professionista non aveva versato un euro, di quelli regolarmente ricevuti, per la pianificazione del matrimonio, previsto nei prossimi mesi. I due futuri sposini si sono insospettiti quando, alle chiamate al ristorante scelto per il rinfresco, dall’altra parte della cornetta seguivano interminabili attese. Nessuno nel locale sapeva cosa rispondere, o dove cercare, per un motivo semplicissimo: non c’era nessuna prenotazione. Stessa reazione quando ad essere chiamato era il tour operator: «Ma quale volo, quale albergo? Non sappiamo nulla del vostro soggiorno in America». Così la coppia alla fine ha capito. Ed è stata al gioco. Dopo però aver avvertito i carabinieri, che hanno organizzato il trabocchetto.
L’arresto in flagranza è scattato mentre la donna stava incassando un acconto da cinquecento euro proprio nel domicilio delle vittime, ma le banconote erano state fotocopiate dagli investigatori che hanno così incastrato la professionista infedele facendo scattare le manette. L’accusa è quella di truffa e, su richiesta della magistratura, l’organizzatrice dei fantomatici viaggi è stata posta agli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Busto Arsizio ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare della presentazione alla polizia giudiziaria per tre volte la settimana.
E i due fidanzati? Si sposeranno, nonostante la disavventura in cui sono incorsi. La cerimonia si celebrerà l’estate prossima a Magnago, in provincia di Milano. E poi, davvero, il viaggio di nozze.