Professori, volti tv e «lady carabina» Al debutto 63 su 80
Mai così tanti volti nuovi nel Consiglio regionale che si apre oggi al Pirellone. Su 80 eletti, le new entry sono ben 63, con una percentuale di ricambio che tocca il 79 per cento. C’è chi arriva dal mondo delle professioni, dalle istituzioni o dalla militanza porta a porta. Percorsi politici costruiti nel tempo o rapidissimi e quasi sorprendenti. Come Barbara Mazzali, 48 anni, cresciuta nell’armeria di famiglia e passata a Bergamo nella lista di Fratelli d’Italia, da indipendente, con i voti determinanti della comunità dei cacciatori, di cui è diventata una sorta di icona web. O la biondissima Simona Tironi, 36 anni, ex valletta della televisione al «Processo di Biscardi», lanciata nel 2015 da Forza Italia come vicesindaco con delega alla cultura di Travagliato, nel Bresciano.
Una pattuglia di debuttanti guidata dai leghisti, che su 28 consiglieri hanno mandato al Parlamento lombardo 24 facce nuove, e dai Cinque Stelle, che ne portano in dote nove su 13. Un’Aula rinnovata, ma non di primissimo pelo, se si pensa che c’è chi affronta questa prima esperienza a 68 anni suonati, come il pentastellato Roberto Cenci, professore a contratto alla Statale. O che gran parte dei pd che siederanno accanto a Giorgio Gori sono ex sindaci e amministratori locali, come l’ex assessore a Palazzo Marino, Carmela Rozza, o Gigi Ponti, che ha guidato Cesano Maderno prima e la provincia di Monza poi, o ancora Antonella Forattini, dal 1999 al 2009 al timone del Comune di Gonzaga, nel Mantovano, e Samuele Astuti, primo cittadino di Malnate.
Sono nove in tutto i consiglieri che hanno già superato i 60 anni, soltanto cinque non hanno ancora compiuto i 30, come Niccolò Carretta, l’ingegnere nucleare che a Bergamo ha raccolto 1.500 preferenze con la lista Gori, e che può strappare di soli cinque mesi la palma d’oro del più giovane dell’Assemblea regionale alla consigliera leghista di Lodi Selene Travettoni.