«Basta aule a rischio»
Il nuovo assessore all’Educazione Laura Galimberti si prende le deleghe anche agli edifici scolastici: «Le scuole sono sicure, ma ora parta una mappatura dei rischi delle strutture».
Da dirigente ad assessore. Passando per la guida della task force governativa per la riqualificazione dell’edilizia scolastica. Prima apparizione pubblica di Laura Galimberti ( foto) in Commissione Educazione e primo proclama: «L’obiettivo programmatico è innanzitutto questo: tutti i bambini devono essere felici». Galimberti oltre alla delega che fu del vicesindaco Anna Scavuzzo aggiunge anche quella dell’edilizia scolastica fino a oggi in capo all’assessore ai Lavori pubblici, Gabriele Rabaiotti. Lo fa in un momento particolare, dopo il crollo del controsoffitto alla scuola Stoppani e la chiusura di dieci aule della primaria di via Console Marcello, causa infiltrazioni. Da un lato, tranquillizza le famiglie: «I genitori possono stare sicuramente tranquilli. L’incidenza del rischio di incidenti nelle scuole è dello zero virgola zero zero». Dall’altra, da esperta del settore, annuncia una mappatura di tutti gli edifici scolastici per individuare le priorità d’intervento: «Serve una mappatura sistematica che ora manca, con analisi a tappeto e non solo in emergenza. Quello dei controsoffitti è un rischio grave e importante che a differenza di altri aspetti di sicurezza, come i sistemi antincendio, non è mai stato oggetto di obblighi di legge». Sotto la lente d’ingrandimento finiscono soprattutto gli edifici scolastici costruiti negli anni ‘50: «C’è in particolare una fascia critica, quella delle scuole costruite nel periodo post bellico». Per la Stoppani ci sarà un progetto complessivo di intervento», mentre per la scuola di via Console Marcello «abbiamo già un progetto definitivo». Oltre alla mappatura, l’assessore (e «non assessora» ha detto Galimberti) vuole implementare l’Anagrafe di tutti gli edifici scolastici - prevista per legge, ma ancora carente - visibile sia al corpo docente sia ai genitori. Sul fronte risorse, Galimberti punta molto sui fondi statali. «I bandi sono un’opportunità da cogliere immediatamente. Nel triennio precedente Milano ha avuto 30 milioni di euro». Mentre sulla possibilità di adeguare i tempi dei nidi ai tempi della città richiesto dalla consigliera Anita Pirovano è molto più prudente. «Nidi aperti anche a luglio? Sì ma solo se ci sono le risorse».