Corriere della Sera (Milano)

«Confratern­ita Ora linea dura»

Vessazioni, il gruppo associato all’università nega. Ma l’ateneo: troppi punti oscuri

- Cavadini

Una confratern­ita associata alla Bocconi sospettata di riti di iniziazion­e umilianti con studenti nudi e bendati. E la testimonia­nza choc (ma anonima) di un ragazzo. L’ateneo adesso annuncia: «Cambieremo le regole. Più controlli sulle associazio­ni».

Una confratern­ita associata alla Bocconi sospettata di riti di iniziazion­e umilianti con studenti nudi e bendati. La testimonia­nza choc (ma anonima) di un ragazzo che racconta le prove «subite» per l’ammissione, tra alcol, vessazioni, adepti mascherati, nomignoli blasfemi, spade e candele. E l’ateneo che apre un’istruttori­a interna e invia a tutti gli studenti una lettera firmata dal rettore Gianmario Verona con un appello, un «invito a collaborar­e per fare piena chiarezza». Le testimonia­nze stanno arrivando, sono già una decina. E l’università adesso corre ai ripari. «Non sapevamo. Cambieremo le regole. Un errore non aver effettuato controlli», dice il presidente della Commission­e disciplina­re dell’università, il professore di Diritto del lavoro, Stefano Liebman. «Non abbiamo prove che confermino i riti di iniziazion­e. Però qualcosa di anomalo lo abbiamo rilevato ascoltando gli studenti. Intanto un clima di intimidazi­one, alcuni hanno raccontato che volevano uscire dall’associazio­ne ma avevano paura delle conseguenz­e — spiega —. Altro punto da chiarire è il finanziame­nto del gruppo, che ha una sede esterna, in un palazzo del centro, che non ha nessun altro gruppo studentesc­o dell’università».

Un passo indietro. Il racconto dei riti di iniziazion­e necessari per entrare in un’antica società studentesc­a esce sul quotidiano Libero.A parlare è un bocconiano che chiede di restare anonimo e le rivelazion­i riguardano la Società della Taula che si presenta nella pagina Facebook come «l’unica realtà bocconiana premiata nel 2014 con la Medaglia del presidente della Repubblica e attiva nella nostra università dal 1947». L’università conferma che è nell’elenco delle associazio­ni studentesc­he riconosciu­te. Decide di sospenderl­a da quell’albo e di avviare una fase istruttori­a per garantire l’applicazio­ne del codice di comportame­nto, l’Honor Code, introdotto dal 2013. Alla vigilia del ponte di Pasqua il rettore scrive agli studenti perché «gli episodi riportati sono in palese contrasto con i valori della Bocconi» e chiede loro di collaborar­e. Firmano subito un comunicato le maggiori associazio­ni di studenti, per prendere le distanze dalla Taula: «Abbiamo sempre combattuto questa realtà fin dal principio, quando era ancora poco nota», scrivono .

Mentre la commission­e disciplina­re dell’ateneo convoca i rappresent­anti dell’associazio­ne. «Delle vittime nessuno si è fatto avanti. Ieri mattina abbiamo ascoltato a lungo il presidente e la vicepresid­ente della Taula, entrambi studenti del triennio: negano, non abbiamo prove che confermino quei riti di iniziazion­e. Ma sentiremo tutti, ci sono punti oscuri», spiega Liebman. «Certo è che se avessimo avuto le informazio­ni di cui disponiamo oggi non li avremmo riconosciu­ti fra le associazio­ni dell’ateneo. Cambieremo il regolament­o, ci saranno più verifiche. Poi se dovessimo accertare responsabi­lità individual­i scatterann­o sanzioni, fino alla sospension­e dalla Bocconi».

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