I Ministri all’Alcatraz «Vanitosi ma sinceri»
I Ministri: «È il senso di diventare grandi»
«Mettere uno squalo in copertina con il titolo «Fidatevi» in parte è una scelta che risponde al nostro spirito rock, in parte è una provocazione, perché chiunque può trasformarsi in squalo, persino i più buoni. In parte si lega a un nostro lato infantile: il film “Lo squalo” di Spielberg fa parte dell’immaginario di chiunque sia stato bambino negli anni 80». A parlare è Federico Dragogna, chitarrista e paroliere dei Ministri, classe 1982. La band milanese, tra le poche in Italia a essere riuscita a conquistare un’ampia fetta di pubblico a colpi di rock e chitarre elettriche, sarà in concerto domani all’Alcatraz. Ennesimo tour per un gruppo che soprattutto dal vivo trova la sua dimensione. «Non siamo di quelli che suonano guardandosi le punte dei piedi», osserva Dragogna. «A noi certi crismi tipici del rock, legati a una vanità un po’ grottesca, piacciono: lo dimostrano le giacche che inganismo dossiamo, che potrebbero essere quelle di Jimi Hendrix del tempo, e il casino che facciamo sul palco. Però non è una cosa che proviamo allenandoci davanti allo specchio, no, è qualcosa che nasce dall’energia del rock come lo intendiamo noi, ossia come reazione». Reazione, anche, a una liquidità sociale che sempre più spesso rischia di diventare sentimentale, spiega Dragogna: «Oggi tendiamo a vivere i rapporti come fossero acquisti, ma così ci si fa male. Se provi un ristorante e non ti piace, scrivi una brutta recensione online e al giro dopo cambi, ma nella vita se qualcuno ti fa soffrire devi essere pronto a fidarti di nuovo, e senza garanzie. Solo che questo si impara col tempo». Di qui il tema di fondo di «Fidatevi»: il passaggio dall’essere ragazzi a uomini. «Raggiungere l’età in cui mio padre mi ha messo al mondo mi ha fatto riflettere, anche perché è lì che i genitori diventano un or- bisognoso di aiuto. E quasi nessuno ti racconta questo aspetto della vita, il mondo sembra richiedere l’eterna giovinezza e anche Milano è una città che tende a una continua adolescenza: salgono i prezzi dei cocktail, ma, a meno che non si abbiano figli, il modo di passare il tempo è sempre lo stesso». «Abbiamo troppe anime per avere un solo dio da scegliere», cantano i Ministri. «Sarebbe stato interessante — commenta Dragogna — vedere come ci sarebbe arrivata la lezione di Gesù senza quella major che è l’apparato della Chiesa. Ma io non sono stato nemmeno battezzato, credo di aver scelto ideali più terreni».