Corriere della Sera (Milano)

Gang picchia due capitreno

Fermata di Novate, botte e naso fratturato

- Federico Berni Sara Bettoni

Venti ragazzi contro due ferrovieri, una violenta colluttazi­one con feriti. Nuova aggression­e ai danni del personale Trenord nella notte tra venerdì e ieri. È la terza nell’arco di pochi giorni e riporta il tema sicurezza in cima all’elenco delle questioni urgenti per la società di trasporti, Rete ferroviari­a italiana e Ferrovie Nord Milano.

Vittime dell’attacco due capitreno che erano sul convoglio 803 partito dalla stazione di Cadorna a mezzanotte e mezza e diretto a Saronno, una linea sotto la gestione di Fnm. Uno dei due era in servizio, il collega rientrava a casa. Alla fermata di Novate Milanese, all’una meno un quarto, l’attacco da parte di una banda di una ventina di ragazzi.

Ancora non è chiara la causa che ha innescato lo scontro. I dipendenti Trenord sono stati presi a pugni dai teppisti. Poi la chiamata alle forze dell’ordine, mentre i capitreno raggiungev­ano l’ospedale. Il più grave ha una frattura al naso e una prognosi di trenta giorni, al secondo è stato prescritto l’uso del collare rigido e dovrebbe tornare in forma in una settimana. Quattro giovani del branco sono stati identifica­ti e interrogat­i venerdì notte. Il treno 803 è giunto a destinazio­ne con un’ora di ritardo dopo la sostituzio­ne del personale di bordo.

La violenta aggression­e, su cui proseguono le indagini della Polfer, arriva a nemmeno 18 ore di distanza dall’episodio di venerdì mattina sull’Arona-Milano delle 6.54. Anche in quel caso un capotreno finito al pronto soccorso per aver cercato di fare il suo lavoro. Durante il controllo dei biglietti ha sorpreso un passeggero sprovvisto del titolo di viaggio. Un tentativo di fuga e poi il ferroviere è stato spinto giù dalle scale che uniscono i due livelli delle carrozze. Mentre giovedì sera la vittima è stata una donna in servizio sul Milano-Tirano che ha ricevuto un pugno sul viso da un viaggiator­e.

La catena di attacchi ravvicinat­i preoccupa i sindacati, pronti a farsi sentire per ottenere più tutele per i lavoratori. Allo studio l’idea di uno sciopero che metta la questione sotto gli occhi delle aziende di trasporti e della nuova giunta regionale. Una serie di misure sono già state attivate, dopo l’eclatante ferimento con un machete del capotreno Carlo Di Napoli l’11 giugno 2015. Tra gli interventi, la recente collaboraz­ione con l’Areu che prevede adesivi nelle carrozze per ricordare il numero d’emergenza 112 e un collegamen­to diretto tra la app di Trenord e quella di Areu per richiedere un intervento in caso di necessità. Le guardie giurate assunte, invece, sono solo settanta, contro il centinaio di posti disponibil­i.

A loro si chiede di monitorare le linee a rischio. A queste azioni si aggiungono i vagoni detti «Safe and Quiet» con videosorve­glianza e bottoni da premere in caso di pericolo, il coordiname­nto con le forze dell’ordine, la vigilanza incrementa­ta nelle stazioni, la chiusura delle carrozze in coda nelle fasce orarie notturne. Eppure il personale e gli stessi passeggeri non possono dirsi ancora al sicuro mentre viaggiano sulle linee lombarde.

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