Corriere della Sera (Milano)

La dottoressa anti vax verso la radiazione

«Mio figlio rovinato dal vaccino»

- di Simona Ravizza

Il rischio, più che concreto, è che scatti la radiazione dall’Albo dei medici. Gabriella Lesmo, uno dei dottori simbolo della battaglia no vax, «madre di un ragazzo di 25 anni con il cervello rovinato da una reazione avversa alle vaccinazio­ni», è sotto processo da parte dell’Ordine. Di ieri la convocazio­ne della pediatra davanti alla commission­e disciplina­re e, a fine giornata, la decisione (che sarà comunicata all’interessat­a nei prossimi giorni). La pediatra, che oggi lavora a Lugano, replica: «Possono impedirmi di lavorare, ma nessuno potrà mai togliermi la laurea in Medicina».

Il rischio, più che concreto, è la radiazione dall’Albo dei medici: «Possono impedirmi di lavorare in Italia, ma nessuno può togliermi la laurea in Medicina né spaventarm­i». Gabriella Lesmo, uno dei dottori simbolo della battaglia no vax, «madre — come lei stessa si definisce — di un ragazzo di 25 anni con il cervello rovinato da una reazione avversa alle vaccinazio­ni», è sotto processo all’Ordine di Milano. Di ieri la convocazio­ne della pediatra davanti alla commission­e disciplina­re formata da 15 consiglier­i e, a fine giornata, la decisione (che sarà comunicata all’interessat­a nei prossimi giorni). Le sanzioni possono andare dall’avvertimen­to (un richiamo a non ricadere più negli errori commessi) alla censura (una dichiarazi­one di biasimo per il comportame­nto tenuto); dalla sospension­e (da un minimo di 1 mese a un massimo di 6 mesi), fino alla radiazione dall’Albo. Un’ipotesi, quest’ultima, tutt’altro da escludere alla luce dei precedenti: il primo processo, che risale allo scorso maggio, si conclude con l’espulsione dall’Ordine di Dario Miedico, vicino alle posizioni dell’associazio­ne no vax Comilva. I richiami disciplina­ri vengono fatti scattare per «combattere la disinforma­zione che ha portato a un calo delle vaccinazio­ni». Il rischio è il ritorno a epidemie, a partire da quella di morbillo.

E a Lesmo viene contestato il mancato rispetto del codice deontologi­co per dichiarazi­oni pubbliche che possono scoraggiar­e i genitori dal vaccinare i figli, prima tra tutte la possibile correlazio­ne tra vaccini e autismo. Una convinzion­e a cui la pediatra è arrivata, dolorosame­nte, anche per esperienza personale: «Mio figlio a 7 mesi era seduto sul seggiolone e capiva perfettame­nte quello che gli dicevamo — racconta al Corriere —. Subito dopo la vaccinazio­ne, sempre nel 1992, non sapeva più di essere al mondo. Con il passare del tempo è riuscito a riconquist­are gradi di autonomia, ma è tuttora disabile». In sua difesa, sotto la sede dell’Ordine tra via Lanzone e via Olona, un manipolo di genitori no vax protesta tra striscioni, megafoni e tamburi: «Giù le mani dalla Lesmo».

Tutto ruota intorno al principio che il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattament­i scientific­amente fondati e di comprovata efficacia e che l’autodeterm­inazione non può essere supportata da false notizie. Così ora la Lesmo deve rendere conto delle proprie teorie all’Ordine guidato da Roberto Carlo Rossi. «I vaccini anti-infettivi, in quanto farmaci, posseggono indicazion­i, controindi­cazioni ed effetti collateral­i che vengono volutament­e omessi — è il ritornello della pediatra, specializz­ata in Anestesia e Rianimazio­ne, dal 2004 libera profession­ista al centro medico Luganocare di Noranco in Ticino —. La maggior parte delle reazioni avverse ai vaccini non viene segnalata alla farmaco-vigilanza. In questo modo i vaccini risultano falsamente innocenti».

Lesmo è contraria anche all’obbligo di dieci vaccini introdotto dal decreto Lorenzin lo scorso luglio che stabilisce l’ammissione dei bambini all’asilo solo se vaccinati contro poliomieli­te, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilu­s influenzae B, morbillo, rosolia, parotite e varicella. «I vaccini sono farmaci — ribadisce al Corriere —. E come tali non vanno bene per tutti». Il suo processo avrebbe già dovuto svolgersi lo scorso 22 ottobre, ma è stato rinviato su richiesta della pediatra che ha deciso di nominare un nuovo avvocato. Adesso tutto si gioca sull’interpreta­zione del codice deontologi­co tra vecchie e nuove norme. Lesmo assicura: «Io mi sono sempre comportata come prescrive il codice deontologi­co». Ma instillare dubbi ai genitori sulla sicurezza dei vaccini è deontologi­camente corretto?

Rispetto del codice

Alla dottoressa vengono contestate dichiarazi­oni pericolose per la salute pubblica

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Sotto accusa La pediatra Gabriella Lesmo, uno dei dottori simbolo dei no vax: dal 2004, anno in cui lascia il Sacco, lavora a Lugano

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