Sesto progetta l’Area C contro ladri e illegalità
Allo studio 51 occhi elettronici in 27 varchi
Prendete Area C. Stessa capillarità e apparato tecnologico simile. Ma spogliate la rete milanese di telecamere che monitora la cerchia dei Bastioni di ogni finalità antitraffico e antismog. L’anello di occhi elettronici che Sesto San Giovanni si appresta a installare ha come unico scopo la sicurezza. La città dell’hinterland nord guidata dal centrodestra vuole dotarsi di un modernissimo impianto di videosorveglianza che registri i veicoli in ingresso in città. Per ogni vettura che passerà sotto i varchi elettronici, il sistema leggerà in automatico la targa per pizzicare eventuali auto rubate, non assicurate o segnalate e inserite nelle liste delle forze dell’ordine.
Per capirne in termini pratici l’utilità, basta ricordare un fatto di cronaca. E tornare indietro esattamente di tre anni. Il 9 aprile del 2015 Claudio Giardiello apre il fuoco a Palazzo di Giustizia: tre morti. Dopo la strage, l’imprenditore trasformatosi in killer inizia la sua fuga in scooter. Viene bloccato a Vimercate, dopo aver attraversato mezza Milano e un’altra manciata di Comuni. A rintracciarlo è una telecamera di Brugherio che, come quelle che saranno installate nell’ex Stalingrado d’Italia, è in grado di leggere le targhe «ricercate». Quando sotto il suo sguardo passa lo scooter di Giardiello, il cervellone riconosce la targa appena inserita dalle forze dell’ordine nel sistema di ricerca, e invia un’allerta ai carabinieri che si mettono sulle sue tracce e lo fermano a Vimercate.
A Sesto sono già una quindicina i punti sotto controllo elettronico. «Ma spesso sono esempi di tecnologia ormai antiquata, con una qualità dell’immagine che li rende poco utili, oltre a non essere collegati tra loro», ammette il sindaco Roberto Di Stefano. Per potenziare la rete, la giunta pensa in grande: il nuovo sistema di videosorveglianza dovrà coprire tutto il perimetro della città. Senza andare lontano, in zona c’è già qualche esempio (in piccolo): oltre a Brugherio, la stessa tecnologia controlla anche la vicina Cologno Monzese.
Il progetto è pronto. I tecnici comunali hanno previsto una rete di 51 occhi elettronici, da posizionare sopra 27 varchi. I prossimi passi sono l’acquisto delle telecamere e del software. «Il nostro gruppo di lavoro, formato da polizia locale e settore lavori pubblici in sinergia con la società OpenFiber — spiega Di Stefano — ha preparato il progetto in accordo con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La nostra intenzione è garantire maggior sicurezza e blindare il territorio con un sistema di ultima generazione. Saranno apparecchi full Hd collegati mediante fibra ottica. Ma stiamo valutando anche l’ipotesi di installare telecamere che permettano anche il riconoscimento facciale».
Tutto dipende dalle risorse che il Comune avrà a disposizione. Il costo stimato si aggira infatti intorno al milione di euro. «Noi speriamo di ottenere qualche finanziamento da parte del ministero dell’Interno — aggiunge ancora il sindaco — o attraverso i bandi che Regione Lombardia lancia per supportare le amministrazioni che investono in questo campo». E intanto si pensa ai passi successivi: «L’idea è riuscire a costruire un secondo anello interno attorno al centro storico, coinvolgendo attraverso incentivi i privati e i negozianti».