Corriere della Sera (Milano)

Lodi, strade pericolose «Troppi morti in bicicletta»

L’allarme dei ciclisti

- Francesco Gastaldi

Due morti in quattro giorni per colpa di automobili­sti: se non è una statistica è almeno un indizio che Lodi non è più una città sicura per i ciclisti. E che la rete di piste ciclabili va rivista e ampliata. A chiederlo con un appello all’amministra­zione comunale è «Ciclodi», associazio­ne affiliata alla Fiab forte di 350 iscritti. Prima la tragedia di Pasqua: l’ex presidente del tribunale Apicella esce con la moglie in bicicletta e viene falciato da una Golf condotta da un giovane poi risultato ubriaco e arrestato per omicidio stradale (ora ai domiciliar­i). Giovedì mattina il secondo dramma: una donna travolta sul marciapied­e da una Mercedes (la conducente aveva perso il controllo mentre usciva dal parcheggio). Più fortunato un pensionato che, sempre giovedì scorso, è stato disarciona­to dalla bici da un’auto pirata non ancora identifica­ta: se l’è cavata con qualche ammaccatur­a. Giuseppe Mancini, presidente della Fiab Ciclodi, punta il dito soprattutt­o contro lo stato delle ciclabili: «I percorsi ci sono, ma vanno resi più sicuri: solo alcuni tracciati sono protetti, la maggior parte hanno interruzio­ni o finiscono per attraversa­re più volte le strade da una parte all’altra». Eppure Lodi ha fama di città ciclabile: a oggi i chilometri di piste realizzate nell’area urbana sono 40 e nel 2012 il Comune ha varato uno strumento, il Biciplan, che ipotizza la realizzazi­one di nuovi percorsi nelle zone meno coperte. Uno di questi, guarda caso, doveva essere proprio viale Rimembranz­e, teatro dell’incidente mortale di Pasqua. Da anni i ciclisti ne segnalano la pericolosi­tà e la precedente amministra­zione Pd aveva progettato la riduzione a una sola corsia di marcia per realizzare sull’altro lato la tanto attesa pista ciclabile. Il progetto però è rimasto chiuso nel cassetto. «Invece è necessario mettervi mano — segnala Mancini —: anche se non di questa gravità c’erano stati in passato altri incidenti. L’amministra­zione deve dare la massima priorità a quest’opera e metterla su una corsia preferenzi­ale».

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Giovedì L’ultimo incidente

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