Corriere della Sera (Milano)

Botte ai bambini e clima di terrore: arrestata maestra

Maestra arrestata. In classe aveva instaurato un clima di terrore

- di Federico Berni e Marco Mologni

Percosse, strattoni, insulti, umiliazion­i, e quella assurda pretesa di far stare 25 bambini immobili e in silenzio. Tutto documentat­o nei video girati di nascosto in una materna di Varedo. Per la donna, una maestra 48enne, sono scattati gli arresti domiciliar­i. A denunciarl­a è stato il preside, dopo le preoccupaz­ioni dei genitori.

VAREDO (MONZA E BRIANZA) In un repertorio continuo di percosse, strattoni, insulti, umiliazion­i davanti all’intera classe, il cuore dell’accusa, secondo gli inquirenti, sta in quella assurda pretesa di far stare venticinqu­e bambini in silenzio, senza far niente, seduti con le braccia conserte sul banco. In altre parole, «imporre l’immobilità», come sintetizza­to dal gip di Monza Patrizia Gallucci nel provvedime­nto che ha mandato agli arresti domiciliar­i una maestra d’asilo brianzola 48enne, indagata di maltrattam­enti nei confronti di minori. Misura eseguita l’altro giorno dai carabinier­i di Varedo non senza problemi, visto che la donna, davanti ai militari, avrebbe reagito colpendo con un schiaffo un brigadiere, sputando per terra in evidente segno di disprezzo. Reazione, quella di fronte alle divise, che ulteriorme­nte conferma l’atteggiame­nto manesco della donna, già documentat­o in ore di intercetta­zione video, effettuate di nascosto nella classe della scuola materna «Bagatti Valsecchi» di Varedo. Elementi raccolti dagli investigat­ori e inseriti agli atti dal pm Carlo Cinque dopo la denuncia presentata alla stazione dell’Arma dal dirigente scolastico, il quale, a sua volta, aveva recepito le preoccupaz­ioni dei genitori dei piccoli.

I filmati non lasciano spazio a dubbi. La donna, già reduce da una precedente sospension­e per motivi disciplina­ri presso un altro istituto, era sottoposta per questo motivo ad un periodo di prova. Durante le ore di «affiancame­nto» con una collega, tutto filava nella norma. Anche i bambini apparivano «sereni» e ben disposti. L’atmosfera cambiava drasticame­nte quando la 48enne rimaneva sola con la classe, 25 alunni di 4 e 5 anni. Schiaffi (sulla testa, ma in un caso anche in faccia, e un bimbo colpito con un giornale in testa, un altro con un libro), bimbi presi per il braccio, strattonat­i, e trascinati a forza al loro posto. Rimproveri continui, inviti a rimanere sempre «zitti», rivolti in modo brusco e assillante. Un alunno «colpevole» di essersi fatto la pipì addosso, a cui vengono abbassati i pantaloni davanti al resto della classe. Epiteti come «sciocco» e «stupido», ripetuti come un mantra alla minima distrazion­e, come quando veniva fatta cadere un po’ d’acqua.

Tanto per non farsi mancare nulla, anche un insulto razzista ad un piccolo di origini albanesi, apostrofat­o con un «vattene…vi carican su e vi portano qua!», riferito ai viaggi della speranza dal paese balcanico. Per non parlare dell’invito ad andarsene «dritta al cimitero», pronunciat­o ad una bimba. O la minaccia che lascia poco all’immaginazi­one: «Adesso vengo lì e ti lego le mani, è l’unica soluzione». Oppure, a voler incutere un altro po’ di terrore: «Se piangi a scuola la mamma e il papà non vengono a prenderti più».

E guai, per i bambini, a provare ad intromette­rsi durante un rimprovero o contestare gli ordini. Tutti fermi e zitti. Quello era l’unico fine: la completa inattività della classe. «Quasi mai — riportano gli atti dell’inchiesta — si possono osservare i bambini impegnati in attività ludiche o didattiche, e la prima occupazion­e dell’indagata risulta essere quella di imporre il silenzio, pena il non uscire in giardino o non fare la lezione di ginnastica».

E invece si vedono gli alunni, «cui la scuola dell’infanzia dovrebbe offrire momenti ludici»,

Le frasi intercetta­te «Se piangi a scuola la mamma e il papà non vengono più a prenderti»

Aggression­e All’arrivo dei carabinier­i la donna ha reagito colpendo un militare con uno schiaffo

stare «a lungo fermi», sotto il «controllo ostile» della maestra. Ieri il dirigente didattico Massimo Morselli non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni, mentre fuori dalla scuola montava la rabbia fra i genitori, mano a mano che circolavan­o per le notizie sui comportame­nti passati della donna.

Un «atteggiame­nto da bullo» lo hanno definito i carabinier­i, che ripetuto nel tempo avrebbe generato ansia e panico nei piccoli. Uno di loro, uno dei più vivaci della classe, e per questo motivo particolar­mente tartassato, a casa racconta al padre che la maestra è solita dargli gli schiaffi. Il papà, incredulo, mima al figlio un gesto, simile ad un buffetto con un dito. Il bimbo quasi lo redarguisc­e: «Papà, ho detto una sberla vera».

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 ??  ?? Il video Le immagini delle telecamere installate dai carabinier­i riprendono i comportame­nti violenti della maestra
Il video Le immagini delle telecamere installate dai carabinier­i riprendono i comportame­nti violenti della maestra

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