Cenacolo, sciopero durante il Salone
I tassisti: «Pronti alla serrata»
Itassisti e il Cenacolo: possi- bili vistose crepe nella vetri- na internazionale della città, proprio nel momento di massima concentrazione di visita- tori. La settimana del design rischia di calamitare le proteste. Da una parte, le auto bianche, da anni alle prese con «l’abusivismo dilagante» e per questo pronti alla serrata quando può fare più male. Dall’altro un polo d’attrazione come il Cenacolo, dove i lavoratori hanno programmato lo sciopero il 21 aprile per il timore che il bando per la gestione del polo museale non garantisca continuità occupazionale ai 18 dipendenti.
In tutto si tratterà di una ventina di persone. Ma se daranno seguito alla loro minaccia di sciopero, il punto non sono i numeri, bensì data e luogo della protesta: 21 aprile, Cenacolo vinciano. Cioè il sabato conclusivo della settimana del design e un’opera d’arte tra le più visitate di Milano e più famose al mondo. E già domani, per due ore, sarà impossibile visitare l’affresco leonardesco per l’assemblea organizzata sul sagrato di Santa Maria delle Grazie.
La contesa sindacale che sta accompagnando il bando per la gestione del polo museale di corso Magenta potrebbe provocare una vistosa crepa nella vetrina internazionale della città, proprio nel momento di massima concentrazione di visitatori. Per ora lo sciopero è formalmente «sospeso», ma i lavoratori del Cenacolo sono «determinati» e «arrabbiati». Il nodo è la garanzia di continuità occupazionale e di trattamento per i dieci addetti alla biglietteria e gli otto del bookshop. In vista del rinnovo dell’appalto, un primo bando Consip (per conto del ministero dei Beni culturali) ha del tutto ignorato questa «clausola sociale», suscitando — a fine febbraio — lo stato di agitazione tra i dipendenti del Cenacolo, la reazione della Cgil e il ritiro del bando.
Ma anche la nuova versione, pubblicata pochi giorni fa, lascia aperti tutti i dubbi sindacali: «Si legge soltanto che l’aggiudicatario del contratto dovrà assorbire prioritariamente nel proprio organico i lavoratori già operanti — spiega Melissa Oliviero, della segreteria della Camera del lavoro di Milano — ma questo non assicura affatto gli attuali dipendenti». Per questo lavoratori e sindacato hanno proclamato sciopero per sabato 21 aprile, giornata di chiusura della settimana milanese del design. Nel frattempo, tiene a sottolineare la dirigente della Cgil, «abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il direttore del polo museale, previsto per il 20 aprile, dove dovranno essere eliminate tutte le ambiguità sulla continuità occupazionale. Siamo nella città dove, poche settimane fa, il Comune ha sottoscritto un codice degli appalti». Al momento, quindi, l’astensione dal lavoro del 21 aprile risulta «sospesa», ma non revocata. E resta alta la tensione tra le quindici donne e i tre uomini che lavorano al Cenacolo: «Siamo determinati a fare tutti gli scioperi che saranno necessari — spiega Alessandra Caletti, delegata sindacale della biglietteria — perché dopo quasi vent’anni di lavoro riteniamo di avere diritto a una stabilità occupazionale ed economica». E per sottolinearlo, domani, tra le 12 e le 14, si riuniranno in assemblea sul piazzale davanti all’ingresso del Cenacolo e della chiesa di Santa Maria delle Grazie. A loro si uniranno — in solidarietà — anche i dieci custodi (dipendenti pubblici) e quindi salteranno almeno otto turni di ingresso, distanziati di un quarto d’ora l’uno dall’altro. Chi sarà in piazza, però, potrà assistere all’Ultima cena che gli stessi lavoratori rappresenteranno sul sagrato.