Corriere della Sera (Milano)

«Premi a chi non accoglie gli stranieri»

De Corato, l’assessore «sceriffo» in Regione: «Dialogo? Il problema resta l’immigrazio­ne»

- Di Andrea Senesi

Collaborar­e con il Comune? «Dipende... Per noi il problema nelle periferie rimane la convivenza tra italiani e stranieri, con i primi che si sentono svantaggia­ti rispetto ai secondi. Leggo che anche quest’anno avremo marce e manifestaz­ioni in favore dell’arrivo di nuovi immigrati. Non ci siamo proprio».

Riccardo De Corato è assessore alla Sicurezza della Regione solo da pochi giorni ma i propositi sono quelli di sempre, senza concedere troppo alle sfumature.

Come Regione, sul tema migranti e profughi intendete assumere qualche iniziativa specifica ?

«La Lombardia è la Regione che ha più immigrati regolari sul proprio territorio: un milione e mezzo. Il problema è che poi si continua a farli arrivare, mente noi vogliamo studiare provvedime­nti che scoraggino il fenomeno; con un sistema d’incentivi aiuteremo quelle amministra­zioni che preferisco­no non fare arrivare nei propri Comuni i pullman carichi di migranti organizzat­i dalla Prefettura. A proposito, mi faccia dire che vedere le Prefetture ridotte al ruolo di affittacam­ere per i migranti non è uno spettacolo edificante».

Quali saranno le altre priorità della vostra azione? «La maggior parte dei Comuni lombardi non ha una stazione dei carabinier­i, con relativi problemi di sicurezza soprattutt­o di sera. Incremente­remo in maniera forte la videosorve­glianza.

La convivenza difficile Nelle zone decentrate gli italiani si sentono svantaggia­ti rispetto agli extracomun­itari

L’anno scorso la giunta Maroni aveva trovato cinque milioni da destinare a 400 Comuni. L’obiettivo è raddoppiar­e la cifra. Vorremmo dotare di telecamere anche i taxi e garantire una copertura assicurati­va, analoga a quella degli altri operatori di pubblica sicurezza, per gli agenti delle polizie municipali».

Cosa intendete fare su Aler e sulle occupazion­i abusive?

«Lancio un appello al Comune e alla Prefettura: torniamo al protocollo firmato nel novembre di tre anni fa. Il sindaco era Pisapia e al Pirellone c’era Maroni. Collaborar­ono e firmarono un’intesa che prevedeva un piano dettagliat­o di sgomberi. Settimana per settimana. Ecco, mi piacerebbe si tornasse a quello spirito».

E per quanto riguarda la sicurezza sui treni?

«Ormai siamo al Far West, dobbiamo intervenir­e con urgenza. La questione fu sollevata persino in un dibattito all’ultima festa dell’Unità: le guardie giurate non bastano, sui convogli ci vogliono i militari. Il ministro Pinotti aveva detto che avrebbe preso in consideraz­ione questa ipotesi, che rilancerem­o con forza una volta insediato il nuovo governo. In tre stazioni della metropolit­ana ci sono già: portiamo i soldati anche sui treni dei pendolari».

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