«La sicurezza anche a sinistra è una priorità»
Majorino rilancia su diritti e legalità: «In periferia più poliziotti e servizi sociali»
«La sicurezza è una parola di sinistra».
Assessore, Pierfrancesco Majorino la sua è una conversione?
«Nessuna conversione. Sono orgoglioso di tutto quello che ho fatto a partire dalla marcia dei migranti del 20 maggio scorso. Non c’è nessuna contrapposizione tra aiutare una famiglia di siriani in fuga dalla guerra e garantire che una ragazza possa sentirsi sicura di attraversare la piazza della Centrale di sera».
La sicurezza è una priorità?
«Assolutamente sì. Il lavoro fatto in questi mesi dal Comune punta innanzitutto alla lotta al degrado e dentro questa cornice c’è la lotta a ogni forma di illegalità e quindi a tutto ciò che riguarda la sicurezza delle persone».
Per anni la sicurezza è stato il cavallo di battaglia del centrodestra.
«La sinistra, per anni, ha accettato di farsi incastrare dalla destra nella contrapposizione tra sicurezza e diritti. È senza senso. Noi siamo e saremo sempre quelli che hanno dato un tetto a 127 mila profughi di passaggio a Milano, ma saremo anche quelli che vogliono sviluppare azioni più decise per garantire la sicurezza dei nostri cittadini come giustamente ha detto il vicesindaco Scavuzzo. Far sì che la città sia vivibile da tutti è un principio di sinistra non di destra». Facciamo un esame. È favorevole all’utilizzo dei soldati per la sicurezza?
«Sono sempre stato d’accordo sull’utilizzo come supporto e aiuto alle forze dell’ordine, come strumento integrativo. Ancor più della sicurezza mi interessa la sicurezza sociale. Nella lotta alla povertà c’è un ovvio enorme contributo alla sicurezza. In periferia ci vogliono più poliziotti e più assistenti sociali ed è quello che stiamo facendo. È stupido dividersi come se fossero due fazioni».
Il centrodestra la rimanderebbe a settembre...
«La sicurezza come uso della polizia non è sbagliata: semplicemente non basta. Prendiamo Rogoredo. Lì servono azioni continue della polizia. Ma serve anche che la Regione sostenga di più il lavoro dei suoi servizi sulle dipendenze per cercare di salvare quei ragazzi».
Gli insediamenti rom e l’aumento dei furti in certi quartieri. Non lo dice il centrodestra, lo dice il vicesindaco.
«Ho sempre detto che sui rom non avevamo un modello forte da esibire. Dobbiamo fare tantissimo. Da una parte bisogna presidiare quelle zone, dall’altra garantire che i bambini vadano a scuola. Basta mettere le questioni in contrapposizione come fa la destra che specula sulla paura delle persone. Però non sopporto un certo sociologismo d’accatto per cui è solo una questione di percezione».
Il doppio obiettivo
Si può aiutare una famiglia di siriani in fuga e garantire serenità a una ragazza che esce la sera