Il Comune assolto dall’accusa di monopolio
Impianti sportivi
Nessun aiuto di Stato e nessuna concorrenza sleale nei confronti degli altri gestori di impianti sportivi. Nel giorno in cui il Consiglio comunale approva l’aumento di capitale di 13 milioni per Milanosport, esce la sentenza con cui il Tribunale civile respinge il ricorso presentato da Quanta Agenzia per il Lavoro e Associazione sportiva dilettantistica Quanta Sport Village contro la società del Comune per violazione dell’antitrust e per aiuti di Stato. In altri termini, Milanosport agirebbe come monopolista grazie a tariffe «predatorie» che può mettere in campo perché c’è il Comune che ripiana debiti e capitale danneggiando così gli altri gestori. Tesi bocciata dai giudici. I prezzi applicati da Milanosport — spiega il Tribunale — non sono quelli di mercato, ma quelli imposti dalle tariffe stabilite dal Consiglio comunale per esigenze di solidarietà sociale, ossia rendere accessibili a tutti (e non solo a qualche facoltoso, ad esempio la tessera gold di Quanta Club costa 2.300 euro al titolare e 1.995 per il coniuge, ndr). «È evidente che l’intento di Milanosport non era quello di escludere dal mercato i concorrenti, ma di favorire l’accesso delle persone all’attività sportiva». D’altra parte le municipalizzate sono nate proprio per questo: permettere a chi non ce la fa ad accedere a certi servizi. Sempre secondo i giudici non è stato provato che la politica di prezzi praticata dal Comune abbia avuto l’effetto di rinforzare la posizione di Milanosport in chiave monopolistica e nella prospettiva di una manipolazione al rialzo dei medesimi prezzi. Sulla questione degli aiuti di Stato il Tribunale aveva chiesto parere alla Commissione Europea. «Nella fattispecie — scrivono i giudici— i servizi sono utilizzati da utenza locale. Non è documentato alcun dato circa le ripercussioni che tale assetto abbia potuto avere sugli scambi e sul mercato dell’Unione Europea». Conclusione: il Tribunale rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti a rifondere le spese legali a Comune e Milanosport. In tutto, 15 mila euro cadauno.