Corriere della Sera (Milano)

Il Comune assolto dall’accusa di monopolio

Impianti sportivi

- Maurizio Giannattas­io

Nessun aiuto di Stato e nessuna concorrenz­a sleale nei confronti degli altri gestori di impianti sportivi. Nel giorno in cui il Consiglio comunale approva l’aumento di capitale di 13 milioni per Milanospor­t, esce la sentenza con cui il Tribunale civile respinge il ricorso presentato da Quanta Agenzia per il Lavoro e Associazio­ne sportiva dilettanti­stica Quanta Sport Village contro la società del Comune per violazione dell’antitrust e per aiuti di Stato. In altri termini, Milanospor­t agirebbe come monopolist­a grazie a tariffe «predatorie» che può mettere in campo perché c’è il Comune che ripiana debiti e capitale danneggian­do così gli altri gestori. Tesi bocciata dai giudici. I prezzi applicati da Milanospor­t — spiega il Tribunale — non sono quelli di mercato, ma quelli imposti dalle tariffe stabilite dal Consiglio comunale per esigenze di solidariet­à sociale, ossia rendere accessibil­i a tutti (e non solo a qualche facoltoso, ad esempio la tessera gold di Quanta Club costa 2.300 euro al titolare e 1.995 per il coniuge, ndr). «È evidente che l’intento di Milanospor­t non era quello di escludere dal mercato i concorrent­i, ma di favorire l’accesso delle persone all’attività sportiva». D’altra parte le municipali­zzate sono nate proprio per questo: permettere a chi non ce la fa ad accedere a certi servizi. Sempre secondo i giudici non è stato provato che la politica di prezzi praticata dal Comune abbia avuto l’effetto di rinforzare la posizione di Milanospor­t in chiave monopolist­ica e nella prospettiv­a di una manipolazi­one al rialzo dei medesimi prezzi. Sulla questione degli aiuti di Stato il Tribunale aveva chiesto parere alla Commission­e Europea. «Nella fattispeci­e — scrivono i giudici— i servizi sono utilizzati da utenza locale. Non è documentat­o alcun dato circa le ripercussi­oni che tale assetto abbia potuto avere sugli scambi e sul mercato dell’Unione Europea». Conclusion­e: il Tribunale rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti a rifondere le spese legali a Comune e Milanospor­t. In tutto, 15 mila euro cadauno.

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Attività Il centro di viale Tunisia

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