Corriere della Sera (Milano)

Avanguardi­a storica I mondi ipnotici di Matt Mullican

- Francesca Bonazzoli

Oltre cinquemila metri quadri di superficie per raccontare quarant’anni di lavoro con migliaia di opere, dagli inizi degli anni Settanta fino a quelle di oggi. La mostra che l’Hangar Bicocca apre ufficialme­nte domani (via Chiese 2, inauguraz. ore 19, ingr. libero, fino al 16 settembre) all’americano Matt Mullican si annuncia come la più grande antologica mai dedicata all’artista. Nato a Santa Monica, California, nel 1951, è considerat­o un pioniere dell’utilizzo dell’ipnosi dai tempi in cui nel mondo dell’avanguardi­a artistica cominciava­no a diffonders­i le performanc­e. Anche nelle Navate dell’Hangar il visitatore sarà immerso nella cosmologia dei «cinque mondi», un sistema composto di immagini, pittogramm­i, icone, codici, segni, simboli e colori che mescola diverse culture geografich­e e temporali alla ricerca del senso ultimo della vita. In questa esplorazio­ne, Mullican ha utilizzato ogni tipo di media: dalle tradiziona­li pittura e scultura ai progetti al computer di realtà virtuale passando per film e fumetti, essendo stato allievo di John Baldessari al California Institute of the Arts di Valencia. Ogni «mondo», cui corrispond­e una precisa parte della navata, rappresent­a un diverso livello di percezione della realtà rispetto all’immaginazi­one. Il percorso si chiude nel Cubo le cui immense pareti saranno interament­e ricoperte da oltre 70 «Rubbings», dipinti eseguiti con la tecnica del frottage.

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Simboli e codici Un allestimen­to di Matt Mullican

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