Avanguardia storica I mondi ipnotici di Matt Mullican
Oltre cinquemila metri quadri di superficie per raccontare quarant’anni di lavoro con migliaia di opere, dagli inizi degli anni Settanta fino a quelle di oggi. La mostra che l’Hangar Bicocca apre ufficialmente domani (via Chiese 2, inauguraz. ore 19, ingr. libero, fino al 16 settembre) all’americano Matt Mullican si annuncia come la più grande antologica mai dedicata all’artista. Nato a Santa Monica, California, nel 1951, è considerato un pioniere dell’utilizzo dell’ipnosi dai tempi in cui nel mondo dell’avanguardia artistica cominciavano a diffondersi le performance. Anche nelle Navate dell’Hangar il visitatore sarà immerso nella cosmologia dei «cinque mondi», un sistema composto di immagini, pittogrammi, icone, codici, segni, simboli e colori che mescola diverse culture geografiche e temporali alla ricerca del senso ultimo della vita. In questa esplorazione, Mullican ha utilizzato ogni tipo di media: dalle tradizionali pittura e scultura ai progetti al computer di realtà virtuale passando per film e fumetti, essendo stato allievo di John Baldessari al California Institute of the Arts di Valencia. Ogni «mondo», cui corrisponde una precisa parte della navata, rappresenta un diverso livello di percezione della realtà rispetto all’immaginazione. Il percorso si chiude nel Cubo le cui immense pareti saranno interamente ricoperte da oltre 70 «Rubbings», dipinti eseguiti con la tecnica del frottage.