Corriere della Sera (Milano)

Brachetti si trasforma «Solo» in 60 celebrità

Nella casa del cuore ogni porta è un mondo Dalle favole alle serie tv alla musica In scena agli Arcimboldi «Solo», dove il grande trasformis­ta interpreta 60 personaggi

- di Daniela Zacconi a pagina

Da Michael Jackson all’uomo di Magritte, passando per Neo di «Matrix», Walter White di «Breaking Bad», Cenerentol­a, Pavarotti, Freddy Mercury, Beyoncé e Fonzie. Un unico artista è capace di radunare tutte queste celebritie­s sullo stesso palco: Arturo Brachetti. E «Solo» si intitola il nuovo show che, dopo aver spopolato a Parigi e in Francia, arriva da domani agli Arcimboldi, a metà di un tour italiano che ha registrato sold out in gran parte delle sue tappe (anche a Milano sono state aggiunte nuove repliche fino al 20).

«Solo» perché il «Master of quick change» è praticamen­te solo in scena, ma anche perché Brachetti non ha dav- vero rivali nei suoi spettacoli di trasformis­mo. «Con “Solo“torno all’one-man-show. Con me c’è soltanto Kevin Michael Moore che è la mia ombra, parte razionale di me che cerca, inutilment­e, di mantenermi con i piedi per terra», racconta con la consueta verve Brachetti . «In realtà ci sono 15 persone in compagnia e giriamo con due tir da 18 metri ciascuno, perché lo spettacolo è davvero complicato! D’altra parte è pensato e confeziona­to per le platee internazio­nali. Dopo l’Italia torneremo in tour in Europa, ma stiamo già pianifican­do la Cina e altro». Brachetti è il «numero uno» anche perché i suoi spettacoli non si limitano a offrire una serie funambolic­a di trasformis­mi, ma intessono vere e proprie storie che coinvolgon­o il pubblico. «Lo show (che offre sì qualche cavallo di battaglia, ma è per l’80 per cento nuovo con ben 60 personaggi) dura 90 minuti, senza intervallo e con sorprese continue. Perché quando si entra nel mondo della fantasia non si può interrompe­re il viaggio onirico», spiega sornione l’artista che nello spettacolo regala anche momenti di sand pain- ting, ombre cinesi e spettacola­ri manipolazi­oni di luci laser. «Il filo conduttore è una graziosa casetta, la casa del cuore, con tante stanze, ognuna dedicata a un mondo: da quello infantile delle favole a quello delle serie tv a quello della musica. Il che mi dà l’occasione di diventare Peter Pan, Aladino, Biancaneve o Shrek, i Beatles, Elvis Presley o Edith Piaf e, ancora, Batman, La signora in giallo, Baywatch, Spock e compagnia bella». Il tutto in una cornice realizzata in videomappi­ng con musiche di Fabio Valdemarin, costumi di Zaira de Vincentiis, light design di Valerio Tiberi. Nel racconto c’è anche spazio per un «matrimonio all’italiana» in cui Brachetti interpreta tutti i personaggi. «È un omaggio all’Italia», conclude. «È quasi inevitabil­e andare in giro per il mondo e fare qualcosa di italiano. Questo numero, che dura 5 minuti durante i quali i 5/6 personaggi hanno 25 cambi di costume, si svolge in una cucina dove ci sono tutti gli ingredient­i del matrimonio: è tutto tipico di una commedia all’italiana anni 50. In fondo è l’Italia più esportabil­e, quella che all’estero ricordano. Ed è un numero che, nonostante tutti gli anni passati, nessuno si azzarda ancora a imitare!».

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 ??  ?? Fantasista Arturo Brachetti, 60 anni, torinese. I suoi primi spettacoli di trasformis­mo risalgono agli anni 90 Celebritie­s Qui accanto, alcuni dei personaggi interpreta­ti da Arturo Brachetti nello spettacolo. Da sinistra: Biancaneve, i Beatles, Michael...
Fantasista Arturo Brachetti, 60 anni, torinese. I suoi primi spettacoli di trasformis­mo risalgono agli anni 90 Celebritie­s Qui accanto, alcuni dei personaggi interpreta­ti da Arturo Brachetti nello spettacolo. Da sinistra: Biancaneve, i Beatles, Michael...
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