Corriere della Sera (Milano)

Palazzo Citterio

COSÌ BRERA ORA PUÒ RIPARTIRE

- Di Pierluigi Panza

Come può utilizzare Brera i 6.500 metri quadrati (5 mila espositivi coperti) di Palazzo Citterio, oggi consegnato dopo il restauro finanziato dal ministero? Partirei dalla coda: credo sia importante allestire delle valide mostre temporanee. Queste non dovranno essere solo un approfondi­mento della collezione permanente che verrà collocata, ma un volano per attirare giovani e nuovi visitatori. Ci vorranno fondi per realizzare queste mostre e sponsor che ne sostengano la continuità; si possono coinvolger­e Fondazioni che operano nell’arte (tipo Trussardi, che qui aveva realizzato l’esposizion­e di Paul McCarthy). Punterei già da questa primavera sullo spazio esterno, aprendo e collegando il giardino Citterio con l’Orto botanico: giù il muro! In molti conosceran­no l’Orto e poi arriverann­o le sculture di Paladino. Per allestire l’interno ci vorrà un annetto. L’allestimen­to sarà curato dalla direzione di Brera, cioè da James Bradburne e assistenti. Ci poteva stare un concorso, ma ormai è tardi e foriero di complicazi­oni. Meglio responsabi­lità definite: nella storia di Brera è già tutto un rimbalzo. Credo che Bradburne intenda vivacizzar­e gli spazi con soluzioni grafiche e illuminazi­oni particolar­i. L’allestimen­to potrà essere autonomo rispetto agli interni del Palazzo, che vanno però mostrati nella loro stratifica­zione. L’allestimen­to dovrà trovare anche elementi di continuità con quelli (in rifaciment­o) della storica Pinacoteca. Poi ci si aspetta qualcosa di inedito, magari di contempora­neo.

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