Palazzo Citterio
COSÌ BRERA ORA PUÒ RIPARTIRE
Come può utilizzare Brera i 6.500 metri quadrati (5 mila espositivi coperti) di Palazzo Citterio, oggi consegnato dopo il restauro finanziato dal ministero? Partirei dalla coda: credo sia importante allestire delle valide mostre temporanee. Queste non dovranno essere solo un approfondimento della collezione permanente che verrà collocata, ma un volano per attirare giovani e nuovi visitatori. Ci vorranno fondi per realizzare queste mostre e sponsor che ne sostengano la continuità; si possono coinvolgere Fondazioni che operano nell’arte (tipo Trussardi, che qui aveva realizzato l’esposizione di Paul McCarthy). Punterei già da questa primavera sullo spazio esterno, aprendo e collegando il giardino Citterio con l’Orto botanico: giù il muro! In molti conosceranno l’Orto e poi arriveranno le sculture di Paladino. Per allestire l’interno ci vorrà un annetto. L’allestimento sarà curato dalla direzione di Brera, cioè da James Bradburne e assistenti. Ci poteva stare un concorso, ma ormai è tardi e foriero di complicazioni. Meglio responsabilità definite: nella storia di Brera è già tutto un rimbalzo. Credo che Bradburne intenda vivacizzare gli spazi con soluzioni grafiche e illuminazioni particolari. L’allestimento potrà essere autonomo rispetto agli interni del Palazzo, che vanno però mostrati nella loro stratificazione. L’allestimento dovrà trovare anche elementi di continuità con quelli (in rifacimento) della storica Pinacoteca. Poi ci si aspetta qualcosa di inedito, magari di contemporaneo.