Corriere della Sera (Milano)

«Va riformato il sistema dei controlli»

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L’inchiesta su tangenti e sanità scuote il Pirellone mentre il neopreside­nte Fontana presenta il suo programma. Le opposizion­i partono all’attacco. «Abbiamo avuto la conferma che non si tratta di una priorità di questa maggioranz­a», accusa il pd Giorgio Gori. Il governator­e annuncia una riforma del sistema dei controlli. E con l’assessore Gallera garantisce: «La battaglia contro la corruzione per noi resta fondamenta­le».

Neanche il tempo di presentare il suo programma politico in aula che Attilio Fontana si ritrova a gestire la prima grana giudiziari­a. Sanità e tangenti, ancora una volta. Con un corollario politico spinoso per chi è stato eletto al motto di «continuità» con il quinquenni­o maroniano. L’inchiesta coinvolge infatti anche l’ex sottosegre­tario Gustavo Cioppa, con un curriculum in magistratu­ra, scelto neanche tre anni fa per il rimpasto successivo a un altro scandalo (quello che travolse l’allora vicepresid­ente Mario Mantovani) proprio per vigilare sulla sanità lombarda.

Gli arresti scattano proprio mentre i consiglier­i stanno ascoltando le parole del neogoverna­tore. Che nel suo discorso non affronta il tema corruzione. Per le opposizion­i sarebbe segnale d’indifferen­za. E attaccano. «Nel programma non compare la parola “corruzione” — protesta Dario Violi del M5S — mentre sappiamo bene che la legalità è un tema da affrontare nell’immediato con un sistema di controlli trasparent­i ed efficaci». Concorda l’ex sfidante pd, Giorgio Gori: «Abbiamo avuto la conferma che non si tratta di una priorità di questa maggioranz­a. Se le accuse saranno confermate sarebbe un pessimo inizio di legislatur­a». «Per Fontana — aggiunge il sindaco di Bergamo — in Lombardia va tutto bene. Invece i problemi ci sono e dire “continuità” non è sufficient­e, anzi spesso è sbagliato».

«La legalità sta nei fatti, è superfluo parlarne. La lotta alla corruzione sarà un punto di riferiment­o della nostra amministra­zione», controbatt­e il presidente leghista. Che annuncia a breve una legge di riforma del sistema dei controlli che va «semplifica­to, reso più efficiente e più veloce». Ma il capogruppo dem, Fabio Pizzul, mette in guardia: «Il proliferar­e di organismi di controllo non ha introdotto anticorpi e non ha dato alcun risultato. Occorre discontinu­ità, a partire dall’assessorat­o al Welfare che si è dimostrato inadatto a prevenire casi del genere».

Non è d’accordo l’assessore in questione, Giulio Gallera: «Riteniamo di aver messo in campo negli ultimi due anni strumenti di controllo. Abbiamo massima fiducia nella magistratu­ra e siamo a disposizio­ne per capire se le nostre procedure hanno elementi di debolezza. La battaglia contro la corruzione per noi rimane fondamenta­le».

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