Corriere della Sera (Milano)

Offese alla Lega Il prete a giudizio

Il prete andrà a processo, diffamò il leghista Il Carroccio: «Il suo attacco durante l’omelia» Il sacerdote: «Mi interessa il giudizio di Dio»

- di Anna Campaniell­o

Don Vigorelli, collaborat­ore di una parrocchia lariana, era stato denunciato per diffamazio­ne da Salvini per una frase dal pulpito. Il giudice di pace ha rifiutato l’archiviazi­one. Andrà a processo.

COMO «Se sono stato un buon cristiano me lo dirà il Padre Eterno e non il Tribunale. Non riesco a capire quale sia l’accusa, comunque se mi verrà richiesto mi presenterò in udienza». Don Alberto Vigorelli, 79 anni, collaborat­ore della parrocchia di Mariano Comense, nel novembre del 2016 era stato denunciato per diffamazio­ne dal leader della Lega Matteo Salvini. Dal pulpito, commentand­o la frase del Vangelo «ero straniero e mi avete accolto» aveva tuonato: «O siete cristiani o siete di Salvini». Per il sacerdote la vicenda era chiusa e dimenticat­a da tempo. Non per la giustizia. La richiesta di archiviazi­one della posizione del prete avanzata dal pubblico ministero è stata respinta dal giudice di pace e don Alberto dovrà rispondere dell’accusa di diffamazio­ne. «Non pensavo proprio di arrivare a questo punto — dice il sacerdote —. Non capisco davvero cosa mi contestino. Ho detto sempliceme­nte che i cristiani non possono essere discepoli di Salvini e di Cristo, o una cosa o l’altra. O si segue Gesù o Salvini. Tra l’altro, non era certo mia intenzione fare politica. Ho detto quella frase commentand­o un preciso brano del Vangelo. Ho ribadito, come dicono le Sacre Scritture, che i cristiani accolgono lo straniero. Niente di più». Ripeterebb­e tutto? «In quel contesto le ripeterei — risponde — . Non era un commento generale, era riferito a un versetto preciso del Vangelo». L’idea del processo non sembra preoccupar­e don Alberto Vigorelli, in età da pensione ma ancora attivo come collaborat­ore della Comunità pastorale San Francesco d’Assisi di Mariano Comense dopo una vita sacerdotal­e passata tra le parrocchie della Brianza, ma anche come guida spirituale degli scout oltre che per tre decenni da missionari­o in Perù e in Burundi. «Sono vecchio, mi interessa il giudizio di Dio e non quello degli uomini — dice —. Tra l’altro, in uno Stato laico che si rispetti, non dovrebbe essere un giudice civile a dire se le mie parole siano andate contro i dettami della Chiesa e della mia missione sacerdotal­e. Ribadisco comunque che non ho paura di alcun giudizio terreno». Nessuna preoccupaz­ione neppure al pensiero di un faccia a faccia, in aula, con il leader della Lega. «Non credo che Matteo Salvini verrà, manderà i suoi avvocati — sorride l’anziano sacerdote —. In ogni caso, se lo dovessi incontrare di persona gli farei i compliment­i perché ha vinto le elezioni», chiosa don Alberto, che sulla situazione politica italiana poi non aggiunge una parola. «Non è proprio mia competenza, ci penserà il presidente della Repubblica».

Nessuna retromarci­a neppure dalla Lega. Matteo Salvini fa sapere che al momento non intende ritirare la querela. «Non c’è accaniment­o nei confronti del sacerdote — precisa —, ma la vicenda farà il suo corso. Siamo stati attaccati durante un’omelia, in un contesto in cui proprio non si doveva neppure parlare di politica. Se don Alberto ritrattass­e o si scusasse vedremo. I cittadini di Mariano si sono espressi chiarament­e il 4 marzo, la Lega ha raccolto quasi il 34% dei consensi, c’è poco da aggiungere — conclude il segretario leghista —. Aspettiamo un’eventuale rettifica ma per il momento tutto procede». La Lega, dopo la contestata omelia di don Alberto, aveva chiesto una presa di posizione della Diocesi di Milano, che era arrivata, con le scuse di monsignor Patrizio Garascia, vicario episcopale per la Zona di Monza, della quale fa parte Mariano Comense. «Nessuno può essere escluso dalla possibilit­à di seguire Gesù Cristo. Il suo Vangelo non può essere usato contro qualcuno perché è Parola per tutti», aveva detto il vicario aggiungend­o: «un’espression­e come quella usata da don Alberto è sbagliata». Sperava di aver messo la parola fine allo scontro tra Curia e Lega innescato dall’anziano sacerdote brianzolo. Ma così non è stato e la battaglia finirà in Tribunale.

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Leader Matteo Salvini, segretario Lega
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(foto Espansione Tv) Parrocchia Don Alberto Vigorelli, 79 anni
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(LaPresse) Segretario Matteo Salvini, 45 anni, segretario della Lega

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